Maurizio Costanzo, ospite in collegamento di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, ricorda quel terribile giorno del 1993 in cui fu vittima di un attentato della mafia. “A me fa piacere aver fatto questo mestiere perché ho potuto fare queste cose sulla mafia. D’altronde io faccio queste cose e la mafia si difende, è nella regola delle cose.” ha ammesso il conduttore. Al suo fianco, in quell’occasione, c’era anche Maria De Filippi, la sua quarta moglie: “Io l’ho aiutata dimostrandole che era una gran fortuna. – ha raccontato su Rai1 – Era un destino che andasse così, io le spiegai che la vita è fatta così, di guardie e ladri. Sono passati 26 anni e lei non è mai più salita in macchina con me.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Attentato a Maurizio Costanzo e Maria De Filippi

Tra un paio di anni ne saranno passati trenta da quello spaventoso giorno di maggio quando Maurizio Costanzo ha rischiato di rimanere vittima di un attentato firmato dalla mafia. In quel periodo il giornalista, in coppia con Michele Santoro, lanciò la sua lunga battaglia al messaggio mafioso soprattutto in seguito alla morte di Libero Grasso. Fu in quel momento che la mafia decide di tappargli la bocca piazzando un’autobomba in via Fauro nel maggio del 1993. Secondo quanto si evince dalle indagini, sembra che il gruppo armato che pensò e mise in atto l’attentato partì da Trapani e provincia per arrivare a Roma già nel febbraio dello stesso anno ma solo per puntare a Falcone. Non riuscendo a rintracciare il giudice, ripiegarono proprio su Costanzo. Furono solo una serie di coincidenze a salvare la vita al giornalista che viaggiava su una Marcedes blu in coppia con la sua compagna Maria de Filippi.



Attentato a Maurizio Costanzo, quando è stato e come si è salvato?

Gli attentatori si aspettavano un’Alfa Romeo 164 e questo destabilizzò chi era chiamato a schiacciare il pulsante del telecomando per far salvare in aria l’autobomba facendolo con qualche attimo di ritardo. Fu questo a salvare Costanzo e anche tutti quei feriti che rimasero coinvolti, si parla di almeno venti feriti. L’autobomba era imbottita con circa 100 chilogrammi di esplosivo ad alto potenziale e non provocò vittime provocando danni materiali ingenti tanto da portare all’evacuazione del palazzo e non solo. Intervistato a Un Giorno da Pecora, Costanzo spiegò: “Mi risulta dai magistrati di Firenze che Messina Denaro sia venuto al Teatro Parioli durante il Maurizio Costanzo Show per vedere se si poteva fare lì l’attentato, sarebbe stata una strage. Hanno deciso di farlo quando uscivo dal Parioli”.

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