Si aggrava il bilancio dell’attentato a Mosca: sono 180 le persone rimaste ferite in seguito all’attacco rivendicato dall’Isis al Crocus City Hall. Di queste, 142 sono state ricoverate in ospedale, di cui 32 sono state già dimesse, invece 38 persone hanno ricevuto cure ambulatoriali. Nel frattempo, proseguono le operazioni per identificare le vittime, procedura che va avanti 24 ore su 24 in Russia. Il Comitato investigativo russo ha comunicato l’identificazione di 62 delle 137 persone uccise e che «gli esami genetici sui restanti morti sono in corso per stabilire la loro identità». Il dipartimento in un comunicato ha spiegato che «data la complessità della procedura, in alcuni casi potrebbe essere necessaria una perizia genetica molecolare, che richiederà almeno due settimane». Delle 137 vittime finora trovate, tre sono bambini. Durante l’esame della scena del crimine, «sono stati sequestrati 4 set di munizioni da combattimento (scariche), più di 500 munizioni e 28 caricatori, 2 fucili d’assalto Kalashnikov, di cui erano armati gli aggressori». Invece, durante l’arresto dei sospetti nella regione di Bryansk, sono stati trovati e sequestrati in un’auto Renault una pistola Makarov e un caricatore di un fucile d’assalto Kalashnikov.
A proposito dei terroristi, lo Stato Islamico ha diffuso nuovi video dell’attacco alla sala concerti Crocus City Hall di Mosca, pubblicati dall’agenzia di stampa Amak, affiliata allo Stato islamico e bandita in Russia. Si tratta di immagini terribili in cui si vedono gli uomini armati che si riprendono mentre sparano a bruciapelo agli spettatori, tagliano la gola a una persona già a terra e uccidono decine di persone. A un certo punto, uno di loro dice a un altro di «ucciderli e a non risparmiarli». Gli islamisti affermano che alcune delle vittime sono state decapitate durante l’attentato. L’autenticità del video può essere confermata dal fatto che i loro vestiti sembrano più o meno gli stessi dei video girati dai testimoni dell’attacco. Anche il luogo in cui è stato girato il video è fuori dubbio. Nel video, il quarto pubblicato dall’Isis dopo l’attentato a Mosca, si nota che non c’è alcuna fretta da parte degli aggressori, i cui volti vengono offuscati.
ATTENTATO A MOSCA, INDAGINI SUL COMMANDO: FSB A CACCIA DEI COMPLICI
Per quanto riguarda gli attentatori, il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) in un comunicato ha precisato che sono stati arrestati 11 sospetti coinvolti nell’attentato terroristico, tra cui quattro sicari (stranieri, in base a quanto precisato dal Ministero degli Interni russo) che stavano cercando di fuggire verso il confine ucraino. Ma si sta lavorando per identificare i complici dei terroristi e chiarire tutte le circostanze dell’attacco. «È già stato stabilito che l’attacco terroristico è stato accuratamente pianificato. Le armi che i terroristi hanno usato erano state messe in un nascondiglio in anticipo», ha osservato l’FSB. Stando a quanto anticipato da RIA Novosti, i sospettati dell’attentato saranno portati nelle prossime ore al tribunale Basmanny di Mosca. A tal proposito, sono state allestite recinzioni su entrambi i lati della strada in cui si trova l’edificio del tribunale e gli agenti di polizia stanno pattugliando il territorio. Autovetture e auto della polizia sono parcheggiate nelle vicinanze, invece tutti gli esercizi commerciali nelle vicinanze del tribunale sono chiusi.
Il servizio stampa del tribunale, come riportato dall’edizione russa della BBC, ha chiarito che non è stata ancora presentata alcuna richiesta di arresto al tribunale, ma l’udienza dovrebbe tenersi oggi: i detenuti sono tenuti per legge a essere arrestati entro 48 ore dal momento della detenzione, e sono stati arrestati nella notte di sabato 23 marzo. Restano però da chiarire chi siano davvero i quattro del commando, perché l’attentato rivendicato dall’Isis-K difficilmente può essere stato organizzato da quattro mercenari. L’ipotesi è che dietro quei miliziani ci sia una struttura organizzata, capace di attaccare obiettivi complessi. L’attentato a Mosca è ritenuto sofisticato per la sua organizzazione, su larga scala, quindi è servita una pianificazione profonda, oltre a ingenti risorse a livello logistico e di coordinamento.