Sventato un possibile attentato terroristico a Pasqua in Francia. Le forze di sicurezza francesi hanno arrestato la notte scorsa 5 donne a Bezier, di cui una sospettata di progettare un possibile attacco contro un sito religioso a Montpellier nel giorno di Pasqua. Lo rivela Le Figaro, secondo cui al centro delle indagini è finita una giovane maggiorenne sconosciuta fino a quel momento all’antiterrorismo. La donna voleva attaccare un sito religioso di Montpellier. Alcune fonti riferiscono che si vantava di consultare video del Daesh, in riferimento all’Isis. Con lei sono state arrestate la madre e tre sorelle, di cui una minorenne.
Nel corso della perquisizione a casa, che si trova in un quartiere disagiato di Bezier, sono stati trovati prodotti chimici e una spada molto affilata. Sulla vicenda, come riportato dall’AdnKronos, è stata aperta un’inchiesta per associazione a delinquere terrorista. La famiglia comunque era nota ai servizi sociali e alla giustizia minorile. (agg. di Silvana Palazzo)
ATTENTATO A PASQUA, INCUBO ATTACCHI ISIS
Torna la paura per una “Pasqua di sangue” dopo l’attentato in Indonesia. Era da poco terminata la messa della Domenica delle Palme quando due kamikaze, un uomo e una donna, a bordo di una moto si sono fatti esplodere nei pressi del cancello d’ingresso della cattedrale cattolica del Sacro Cuore di Gesù, sede dell’arcidiocesi di Makassar. I due sono morti all’istante, mentre i feriti sono almeno 20, tra cui cinque agenti di sicurezza. Uno dei due apparteneva al gruppo che organizzò attentati con bombe a Jolo, nelle Filippine, il 27 gennaio 2019. Con l’avvicinarsi della Pasqua, una ricorrenza tradizionalmente molto sentita dai fedeli, cresce il timore in tutto il mondo tra le comunità cristiane di nuovi attentati terroristici da parte dell’Isis. Non solo in Indonesia o nelle Filippine, ma anche in Pakistan, Sri Lanka e diversi Paesi africani, tra cui l’Egitto. «Il calendario del terrore continua ad affiancarsi a quello liturgico», il commento amaro della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre dopo l’attacco in Indonesia. Anche per questo si susseguono gli appelli a rafforzare le misure di sicurezza per garantire ai fedeli celebrazioni serene.
PAURA IN NIGERIA E SIRIA
In Europa, invece, il rischio legato al terrorismo è calato a causa della pandemia Covid. Le restrizioni, infatti, hanno provocato una minore circolazione delle persone. Questo però non vuol dire che sia calata anche l’attenzione. Lo dimostra quanto accaduto nei giorni scorsi in Italia, quando la polizia ha fermato un algerino di 36 anni con l’accusa di partecipazione ad organizzazione terroristica. Dalle indagini è emerso che ha supportato gli autori degli attentati terroristici al Bataclan, allo Stade de France e agli I, X e XI arrondissement di Parigi nel 2015. Athmane Touami, alias Tomi Mahraz, è considerato appartenente all’Isis. Ma è una Pasqua di “silenzio” in Nigeria e Siria, dove le comunità cristiane sono tenute sotto scacco rispettivamente dai terroristi di Boko Haram e dai jihadisti di Tahrir al-Sham. Queste terre stanno vivendo questi giorni con la paura di nuovi attentati e rapimenti. Sono terre che soffrono tutto l’anno, ma la paura cresce in alcuni periodi specifici, come appunto a Pasqua.
ESCALATION DI TERRORE IN AFRICA
Nei giorni scorsi, ad esempio, è stato ucciso un sacerdote in Nigeria insieme ad altre sei persone. Un gruppo di uomini armati ha attaccato la comunità, incendiando le case. Padre Ferdinand Fanen Ngugban, nello Stato nigeriano di Benue, aveva appena celebrato la Messa, quindi si stava preparando per la Messa Crismale quando, attirato dal rumore fuori dalla chiesa, è uscito. Lì è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla nuca. Un altro sacerdote giorni prima era stato rapito e poi rilasciato. L’ennesimo caso di una lunga lista di sequestri e omicidi in cui regna sovrana la paura seminata dai terroristi di Boko Haram. I vescovi hanno più volte denunciato questa situazione: «Così la Nigeria rischia di sgretolarsi». Nel frattempo, in Mozambico è andata in scena un’escalation di violenza. Il sedicente Stato islamico, infatti, ha rivendicato l’attacco brutale a Palma, dove c’è stato un massacro senza precedenti, tra persone decapitate e corpi mutilati. Non si tratta, purtroppo, di casi isolati, seppur gravissimi. La regione di Cabo Delgado, come evidenziato da Tempi.it, è stata teatro di diversi attacchi dai gruppi armati alleati con l’Isis.