Attentato al palazzo vescovile di Avellino: c’è stata un’esplosione nell’atrio oggi, venerdì 23 agosto 2019. Paura in piazza della Libertà, dove tre forti deflagrazioni sono avvenute in rapida sequenza. Erano passate da poco le 17 quando è stato udito il boato, peraltro avvertito anche a distanza. Sul posto sono arrivati i soccorritori del 118. Si sa che sono rimaste ferite tre persone nell’attentato, tra cui il direttore della Caritas diocesana Carlo Mele, ma non si hanno ancora notizie sulle condizioni dei feriti. Stando a quanto riportato da Repubblica, un uomo sulla quarantina è stato fermato: è sospettato di aver piazzato la bomba rudimentale – composta da tre bombolette di gas – davanti al portone d’ingresso del palazzo vescovile di Avellino. Alcuni vigili urbani di pattuglia in piazza della Libertà lo hanno fermato nel momento in cui si è verificata l’esplosione: aveva innescato l’ordigno prima di tentare la fuga. L’uomo è stato poi condotto presso il Comando della Municipale per essere interrogato.



ATTENTATO AVELLINO, ESPLOSIONE AL PALAZZO VESCOVILE

Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuta una prima esplosione di una sola bombola, attirando l’attenzione di chi era presente all’interno del Vescovato, tra cui il direttore della Caritas Carlo Mele, e una pattuglia dei vigili urbani. Come riportato dall’AdnKronos, nel tentativo di avvicinarsi al pacco, Mele, un vigile e una terza persona sono rimasti feriti perché c’è stata un’altra piccola deflagrazione. Al palazzo vescovile di Avellino sono arrivati anche gli agenti della Digos della Questura e i carabinieri del comando provinciale di Avellino, oltre ai vigili del fuoco che stanno mettendo in sicurezza la zona. Molti curiosi si sono radunati attorno alla sede della curia, ma sono tenuti a distanza dalle forze dell’ordine. I residenti della zona, in pieno centro ad Avellino, raccontano di aver sentito distintamente il boato e che l’onda d’urto ha fatto tremare i vetri dei palazzi circostanti. L’autore dell’attentato ad Avellino sarebbe un 43enne di Fiorino, originario del salernitano, già noto alle forze dell’ordine. Sarebbe un frequentatore della mensa dei poveri diretta dalla Caritas.



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