I kamikaze tornano in azione a Baghdad con un attentato in un affollato mercato della capitale dell’Iraq. In Rete sta circolando un video che riprende gli istanti prima dell’esplosione e la devastazione conseguente. C’è la folla riunita in strada e poi il lampo della deflagrazione. L’attentato è avvenuto all’aperto di Piazza Tayaran. Secondo la ricostruzione fornita dal ministero dell’Interno, il primo kamikaze ha lamentato di sentirsi male, così ha richiamato a sé una folla di persone prima di farsi saltare in aria. L’esplosione ha poi creato il panico. Diverse persone si sono affrettate a soccorrere i feriti, mentre altre scappavano. Ed è a questo punto che il secondo kamikaze si è fatto esplodere. Nessuna rivendicazione finora, ma lo Stato islamico spesso negli anni recenti usava questi attacchi. Dopo la sua sconfitta e ritirata gli attacchi si sono ridotti. D’altra parte c’è sempre un’escalation di violenza prima delle elezioni. E infatti l’Iraq si sta preparando al ritorno alle urne. L’appuntamento è previsto a giugno, ma potrebbe slittare ad ottobre.



Sull’attacco si è espresso anche il Papa, che ha inviato un telegramma a Barham Salih, presidente della Repubblica di Iraq. «Sua Santità Papa Francesco è stato profondamente rattristato nell’apprendere dell’attentato di questa mattina in piazza Tayaran a Baghdad», ha scritto il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Oltre a deplorare l’attentato, il Santo Padre «prega per le vittime decedute e le loro famiglie, per i feriti e per il personale di emergenza presente». Al tempo stesso confida che si superi la violenza e «invoca sulla nazione e sul suo popolo iracheno la benedizione di Dio onnipotente». (agg. di Silvana Palazzo)



ATTENZIONE: Questo video contiene immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilità.

ATTENTATO BAGHDAD: 2 KAMIKAZE FANNO STRAGE

Aggiornamento da Baghdad, dopo la duplice esplosione registrata questa mattina in piazza Tayaran: sono stati 2 e non uno solo come inizialmente riportato i kamikaze che si sono fatti saltare in aria in occasione dell’attentato suicida verificatosi nel pieno centro della città irachena. Una vera e propria strage, come testimoniato dal bilancio delle vittime, purtroppo in costante crescita in queste ore: sono 31 i morti fino a questo momento, a cui occorre sommare 80 feriti, alcuni di essi in gravi condizioni di salute. A riferire questi dati numerici è stato il direttore della protezione civile irachena, il generale Kazem Selman. Quest’ultimo ha asserito alla tv di Stato che “l’attentato ricorda per modalità ed esecuzione quelli compiuti dall’Isis”, anche se finora nessuno l’ha rivendicato. Peraltro, l’Isis era stato dichiarato militarmente sconfitto in Iraq nel dicembre del 2017, ma ora gli indizi portano a pensare che possa avere fatto prepotentemente ritorno in scena e abbia deciso di rientrarvi direttamente dalla porta principale con le sue modalità, creando grande clamore mediatico. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



KAMIKAZE SI FA ESPLODERE A BAGHDAD

Una terribile notizia di cronaca giunge direttamente dall’Iraq, più precisamente da Baghdad, dove un kamikaze si è fatto esplodere nella mattinata di oggi, giovedì 21 gennaio 2021, causando almeno 7 morti e oltre 25 feriti, molti dei quali si trovano in gravi condizioni e in questi minuti. stanno lottando per sopravvivere. La polizia ha riferito che si sarebbero addirittura verificate due esplosioni presso il centro della città e la televisione di stato ha confermato che si tratta di un attentato suicida. Ingenti danni sono stati rilevati anche alle proprietà e alle cose che si trovavano nelle immediate vicinanze dell’attacco, avvenuto in una strada affollata, nella zona di piazza Tayaran. Al momento nessuno ha rivendicato questa strage; peraltro, negli ultimi tempi, episodi di questa natura erano divenuti davvero molto rari nella capitale irachena, visto e considerato che l’ultimo attentato suicida prima di quello odierno risaliva addirittura al giugno del 2019.

IRAQ HA ANCHE UN PROBLEMA TURCO

Peraltro, l’Iraq ha in queste ore anche un’altra problematica da affrontare, che riguarda l’annuncio fatto dalla Turchia alla vigilia del conflitto tra Armenia e Azerbaijan, per la contesa sull’enclave del Nagorno-Karabakh: “La Turchia è pronta a fornire sostegno per eliminare i terroristi dalla regione di Sinjar in Iraq, se sarà necessario”. A dichiararlo è stato il ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar, dopo avere incontrato le autorità federali di Baghdad e quelle del Governo di Erbil della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Come riferisce il quotidiano “Il Giorno”, “secondo il governo di Recep Tayyip Erdogan la zona è diventata una base operativa dei combattenti del Pkk curdo e dei suoi affiliati locali dal 2014, durante il conflitto con l’Isis”. Akar ha anche asserito che “possiamo dire di essere determinati a eliminare i terroristi attraverso la nostra cooperazione sia con l’amministrazione regionale che con Baghdad”. La volontà di collaborare, perlomeno a parole, c’è.