Attentato di Nizza, via al processo
Prosegue il processo sull’attentato di Nizza. Sono state chieste quindici pene detentive per ciascuno dei tre principali imputati nel processo, che si è svolto martedì 6 dicembre. I tre, Mohamed Ghraieb, Chokri Chafroud e Ramzi Arefa, sono perseguiti per “associazione criminale terroristica” e accusati di aver fornito armi all’attentatore. Per Arefa l’accusa ha chiesto di condannarlo per “semplice associazione a delinquere di diritto comune”. Secondo il pubblico ministero, questo “non poteva conoscere la radicalizzazione” dell’assassino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel.
L’attentato del 14 luglio 2016 a la Promenade des Anglais a Nizza ha provocato la morte di 86 persone e il ferimento di oltre 450. L’estremista, al volante del suo camion da 19 tonnellate, ha investito più persone possibili, sparando allo stesso tempo sulla folla. Artefa aveva fornito un’arma all’assassino: per questo motivo l’accusa ha comunque chiesto quindici anni di reclusione, così come per gli altri due imputati processati per associazione a delinquere terroristica, Mohamed Ghraieb e Chokri Chafroud.
Attentato di Nizza, chieste condanne dai due ai quindici anni
Secondo l’accusa, Ghraieb e Chafroud “non ignoravano la capacità di Mohamed Lahouaiej-Bouhlel di commettere atti legati alla sua ideologia radicale”, ha spiegato uno dei tre procuratori generali della Procura Nazionale Antiterrorismo, Jean-Michel Bourlès. Per i due “nessun dubbio è ammesso. Hanno agito conoscendo i suoi discorsi, le sue idee, la sua vicinanza allo Stato islamico” e “non ignoravano la sua capacità di compiere atti legati alla sua adesione all’ideologia radicale”. Secondo l’avvocato generale, però, Ramzi Arefa “non poteva conoscere l’evoluzione e la radicalizzazione” dell’assassino: i due avevano infatti legami meno recenti con l’autore dell’attentato di Nizza.
Per questo motivo, gli avvocati hanno chiesto “di condannare Ramzi Arefa per un semplice reato di associazione a delinquere di diritto comune e non per associazione a delinquere terroristica”. Il pubblico ministero ha chiesto 15 anni di reclusione per Mohamed Ghraieb e Chokri Chafroud. Nei confronti dei cinque imputati perseguiti per reati di diritto comune relativi al traffico di armi, sono state chieste condanne da 2 a 10 anni di reclusione con interdizione permanente dal territorio francese per tre dei quattro imputati albanesi.