Donald Trump e l’attentato, Thomas Crooks potrebbe non aver agito da solo

A distanza di oltre un mese dal tentativo di attentato a Donald Trump, spuntano nuovi dubbi e indiscrezioni riguardo ai fatti andati in scena, in particolare è stato il deputato repubblicano Mike Waltz ad alimentare la questione, esprimendo il proprio punto di vista anche Thomas Crooks. Secondo lui nell’attentato potrebbe essere coinvolta anche un’altra persona, se non due, difficile l’ipotesi di attacco da parte di un lupo solitario, ma oltre alla premeditazione potrebbe nascondersi altro, visto che il giovane possedeva più di una chat di messaggistica crepata che potrebbe dirla molto lunga sulle intenzioni di attacco a Donald Trump.



Mike Waltz ha scatenato poi un’ ulteriore conclusione, lanciando un altro allarme non di poco conto a poche settimane dal tentativo di omicidio di Donald Trump: “Secondo me, la cosa più inquietante è che ci sono complotti in corso da parte dell’Iran per eliminare un ex presidente, candidato principale, e che un cittadino pakistano è stato appena arrestato dopo aver versato un acconto per dei sicari, e la cosa non viene quasi nemmeno menzionata dai notiziari”



Thomas Crooks, nuovi retroscena: perché ha colpito Donald Trump?

Sono ancora diverse le domande che attendono una risposta riguardo al quasi omicidio di Donald Trump, rimasto ferito durante un comizio elettorale in Pennsylvania, secondo la teoria ricostruita dai federali Thomas Crooks poteva essere semplicemente in cerca di fama e da qui l’idea di colpire il politico in mezzo alla folla, tentando di emulare un atto che non si verificava da diversi anni.

Tra le ricerche sul web del giovane era spuntato anche il nome di Joe Biden, ma non è stato realmente chiarito se nelle intenzioni di Thomas Crooks ci fosse anche quella di colpire l’oppositore di Trump o se Donald fosse il suo unico bersaglio fin dall’inizio, l’esplosivo già pronto nello zaino del ventenne non è bastato per chiarire se le sua volontà fosse quella di allargare la sua missione.