Sono almeno 30 le vittime dell’attentato all’hotel “Hayat” di Mogadiscio, in Somalia, sferrato dai terroristi del gruppo Al-Shabaab, legato ad Al-Qaeda. In base a quanto riferito dalle autorità somale il bilancio è ancora provvisorio, ma proprio Al-Shabaab parla di numeri più alti: i morti sarebbero 40 e i feriti ben 70 e, per ora, non è ancora chiaro se nel conteggio dei deceduti siano compresi anche i terroristi uccisi nel blitz delle forze di sicurezza locali.
L’attentato presso l’hotel di Mogadiscio, preso di mira anche per via del fatto che è luogo di soggiorno di politici locali e di funzionari del governo della località somala, ha avuto una dinamica ben precisa: tutto avrebbe avuto inizio per mezzo di una detonazione degli esplosivi al di fuori della struttura ricettiva e, subito dopo, il gruppo terroristico avrebbe fatto irruzione all’interno dell’albergo e avrebbe cominciato a sparare all’impazzata, uccidendo numerosi ospiti e ferendone altrettanti.
ATTENTATO HOTEL MOGADISCIO: L’ASSEDIO È DURATO 30 ORE
A quel punto, l’attentato presso l’hotel di Mogadiscio ha assunto contorni ancor più drammatici, con gli uomini della sicurezza somala che hanno iniziato ad aprire il fuoco contro gli attentatori, nel frattempo rifugiatisi all’ultimo piano della struttura. La rivendicazione dell’attacco da parte di Al-Shabaab è stata ufficializzata dal “SITE Intelligence Group” e, stando a quanto riportato dai media locali, l’assalto sarebbe durato per trenta ore, sino a quando le forze di sicurezza della Somalia non sono riuscite ad avere la meglio.
Soltanto due anni fa, di questi tempi, un altro attentato in un hotel di Mogadiscio era stato rivendicato dagli uomini di Al-Shabaab: si trattava dell'”Elite” e allora furono almeno 15 le persone che persero la vita nell’attacco all’albergo situato sul lungomare. 35 rimasero ferite e tra i deceduti figurava anche Abdirasak Abdi, funzionario del governo che lavorava presso il Ministero dell’Informazione.