Continua l’attenzione globale attorno all’attentato in Iran di ieri, presso la città di Kerman, dove sono morte 84 persone, più ulteriori 220 feriti che si trovano ancora in ospedale. Un colpo organizzato durante la commemorazione della morte del generale Qassem Soleimani, comandante delle forze Qods delle Guardie della rivoluzione, per mano dell’amministrazione americana presieduta, in quel momento, da Donald Trump. L’attentato in Iran è definito oggi il più sanguinario mai effettuato nella Repubblica Islamica dalla sua creazione nel 1979, peraltro durante la commemorazione di quello che è visto come un vero e proprio eroe nazionale e che ha portato il regime iraniano a promettere una “dura risposta” e una rappresaglia “potente e schiacciante”.
Attentato in Iran: media iraniani puntano il dito contro l’ISIS e gli USA negano ogni coinvolgimento
Si cerca di capire, a distanza di 24 ore dall’attentato in Iran, chi siano i reali ed effettivi colpevoli della morte di oltre 80 persone. Da subito si è pensato ad Israele, oppure agli USA, mentre il Mizan (ovvero la Magistratura iraniana), citando “alcuni rapporti sui media”, ha iniziato a diffondere l’idea che i colpevoli siano gli affiliati all’ISIS, sottolineandone la somiglianza nel modus operandi. Rapporti, peraltro, in linea con la posizione espressa ieri, in anonimo, da un funzionario della Casa Bianca.
Ieri, infatti, gli USA avevano preso le distanze dall’attentato in Iran, sia attraverso il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, che attraverso il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby. Entrambi, infatti, hanno sottolineato in due occasioni diverse che “gli USA non sono coinvolti”, ritenendo “ridicolo anche solo pensarlo” e negando la “partecipazione degli israeliani”. Un terzo funzionario anonimo, invece, parlando sempre dell’attentato in Iran e dei possibili colpevoli, aveva detto che le modalità di attacco erano “simili ad altre condotte dallo Stato islamico“. Versione, infine, ripresa anche dal Mizan e dai media locali iraniani, secondo i quali il coinvolgimento dell’ISIS “è quello che siamo ipotizzando in questo momento”. Daesh, dal conto suo, per ora non ha ancora rivendicato nulla, né commentato l’accaduto.