Attentato in Israele, più precisamente a Beer Sheva, dove si è subito diffusa la paura legata al terrorismo. Come riporta il “Corriere della Sera” un uomo armato di coltello si sarebbe avventato contro un gruppo di persone, investendole in prima battuta con la propria automobile nei pressi di un centro commerciale e, in un secondo momento, dando loro la caccia con l’arma tra le mani. Il bilancio è stato davvero pesante: quattro persone hanno infatti perso la vita a seguito delle ferite inferte dalla lama dell’assassino. Si tratta, più dettagliatamente, di tre donne e di un uomo.



Un episodio gravissimo, che giunge a poche ore di distanza da altre due vicende analoghe, delle quali parla proprio il quotidiano sopra menzionato:Sabato un uomo è stato accoltellato e ferito a Gerusalemme. Il giorno dopo un poliziotto è stato assalito con un pugnale vicino alle mura della Città Vecchia, ferito”. Insomma, stesso modo di agire, medesima tipologia di arma.



ATTENTATO IN ISRAELE: KILLER UCCISO DA UN AUTISTA DI BUS

Dopo l’attentato compiuto a Beer Sheva, in Israele, l’assalitore, si legge sul “Corriere della Sera” “è stato ucciso da un autista di bus che era armato. Ha cercato di avvicinarsi, lo ha inseguito nel parcheggio e gli ha sparato quando l’uomo gli si è lanciato addosso. Nel 2015 Mohammed Abu Al Kian era stato condannato a quattro anni di prigione per aver cercato di organizzare ad Hura un gruppo di sostenitori dello Stato Islamico, insieme sarebbero voluti andare a combattere in Siria“.

Si precisa inoltre che lo Shin Bet, di fatto i servizi segreti interni, aveva arrestato “altri insegnanti di scuola come lui per aver incitato gli allievi ad appoggiare l’ideologia radicale dell’Isis. Al Kian predicava anche in una moschea del posto”.