È l’Isis ad aver rivendicato l’odiosa strage al matrimonio in Afghanistan: questa mattina in comunicato apparso su un sito vicino allo Stato Islamico, si raccontavano nel dettaglio le intenzioni dell’attacco lanciato contro la comunità sciita degli Hazara a Kabul. «Un combattente pachistano dello Stato Islamico in cerca di martirio ha preso di mira un grande raduno sciita a Kabul», si legge nel comunicato che aggiunge come dopo l’attacco suicida anche un’autobomba è stata fatta esplodere nello stesso luogo. 200 persone sono rimaste ferite nell’esplosione all’interno del quartiere occidentale di Kabul che ospita numerosi esponenti della minoranza sciita avversata e perseguitata dai fondamentalisti sunniti dell’Isis. I testimoni sopravvissuti hanno confermato la tesi secondo cui l’attentatore fosse in piedi vicino a un palco pieno di bambini quando ha fatto detonare il giubbotto esplosivo. (agg. di Niccolò Magnani)
PRESIDENTE AFGHANISTAN “ATTO DISUMANO”
Una vera e propria strage a Kabul, capitale dell’Afghanistan, a seguito di un attentato kamikaze. I terroristi hanno colpito durante un matrimonio, provocando ben 63 morti e più di 180 feriti. Scene di guerra quelle che giungono da quella zona del mondo, dove i banchetti nuziali candidi e di colore bianco, sono macchiati indelebilmente dal rosso del sangue, ma anche da vestiti bruciati, scarpe, borse e resti umani, a testimonianza della crudeltà di quanto avvenuto. Il presidente afgano, Ashraf Ghani, ha parlato di gesto “inumano” attraverso Twitter, puntando il dito nei confronti dei Talebani (che invece hanno escluso qualsiasi coinvolgimento). L’esplosione, come fa sapere Al Jazeera, si è verificata di preciso nei pressi del palco allestito presso la Dubai City Hall di Kabul, e tutte le persone che si trovavano vicino alla struttura al momento della deflagrazione, sono rimaste uccise, come riferito da un testimone alla stampa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTENTATO KABUL, AFGHANISTAN: 63 MORTI
Attentato kamikaze avvenuto nelle scorse ore in Afghanistan, precisamente in quel di Kabul, la capitale. Come riferito dai principali organi di informazione online in questi ultimi minuti, un’esplosione devastante si è verificata in occasione di una festa di matrimonio, e il primo bilancio è a dir poco drammatico: ben 63 morti con l’aggiunta di 182 persone rimaste ferite. A far propendere per l’atto terroristico, il fatto che numerosi testimoni che hanno assistito al tragico evento, abbiano riferito alle autorità di un attentato suicida. Sulla vicenda si è espresso il portavoce del ministero dell’interno afghano, che ha confermato che il numero delle vittime al momento è di 63, tutte civili: “sono tutte civili – le sue parole – tra queste ci sono anche donne e bambini”. L’esplosione si è verificato nella tarda serata di ieri, sabato 17 agosto, attorno alle ore 22:30 presso la Dubay City Hall, un edificio che si trova nella zona ovest della capitale dell’Afghanistan, dove la comunità predominante, come ricorda l’edizione online di TgCom24, è quella sciita Hazara.
KABUL, ATTENTATO: 63 MORTI IN AFGHANISTAN
Secondo quanto raccolto dalle testimonianze delle persone presenti al momento della deflagrazione, pare che l’attentatore suicida, abbia fatto detonatore i suoi ordigni all’interno della sala dell’edificio, tra gli ospiti presenti per la festa nuziale. Purtroppo non è la prima volta che a Kabul si verifichino attentati kamikaze, e solamente una decina di giorni fa un gruppo di talebani aveva fatto piazzare un’autobomba con l’obiettivo di colpire le forze di sicurezza. Un’esplosione si era verificata nella stessa zona dove è avvenuto l’attentato odierno e in quel caso aveva provocato 14 morti e ben 145 feriti, soprattutto persone normali. Gli estremisti hanno comunque negato ogni coinvolgimento nel recente attacco al matrimonio, condannando pubblicamente e fermamente coloro che prendono di mira questi eventi. Sono attesi aggiornamenti sull’esplosione nel corso della mattinata odierna.