Attentato in Afghanistan: Isis rivendica l’attacco

Nella giornata di oggi, un attentato kamikaze ha sconvolto Kabul. L’attacco, avvenuto davanti l’ambasciata russa, ha provocato la morte di sei persone, tra cui due diplomatici russi. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis. Si tratta del primo attacco Isis a una missione diplomatica in Afghanistan, da quando i talebani hanno preso il potere. Il gruppo ha identificato l’attentatore suicida come Waqqas-Al-Muhajir. L’attentatore, secondo i media, avrebbe agito da solo, dopo essersi avvicinato ai cancelli dell’ambasciata russa, davanti la quale si è fatto esplodere. Tra morti e feriti, il bilancio è di almeno 25 persone. (agg. JC)



Attentato in Afghanistan, kamikaze contro l’ambasciata russa a Kabul

Nella mattinata di oggi è arrivata notizia di un attentato kamikaze davanti all’ambasciata russa in Afghanistan, a Kabul. La notizia è stata riportata da diversi media locali ed internazionali, ma per ora sembra esserci ancora incertezza sul numero effettivo di vittime. L’agenzia Ria Novosti parla di un “molte ambulanze” accorse in zona, mentre il bilancio delle vittime va “da 15 a 25 persone rimaste uccide o ferite a causa dell’esplosione”, mentre altri media riportano 11 decessi.



Tra le vittime dell’attentato kamikaze a Kabul risultano, sempre secondo alcuni media locali, due funzionari dell’ambasciata russa. Dalle prime ricostruzioni, citate da Fanpage, l’attentatore avrebbe agito da solo, avvicinandosi ai cancelli dell’ambasciata russa, dove in ultimo luogo si è fatto esplodere. Le guardie dell’ambasciata sarebbero riuscite ad individuare l’attentatore già prima dell’esplosione, mentre si avvicinava ai cancelli dell’ambasciata e avrebbero provato ad abbatterlo, riuscendo anche a colpirlo, ma senza impedire che riuscisse a far detonare l’ordigno portando comunque a termine l’attentato.



Attentato kamikaze a Kabul, ultimo di una lunga serie di violenza

L’attentato all’ambasciata russa a Kabul, che ha causato tra le 15 e le 25 vittime, tra cui due funzionari russi in istanza in Afghanistan, è solamente l’ultimo di una lunga scia di violenza che si registra nell’area occupata dai talebani. Nessuno per ora sembra aver ancora aver rivendicato l’attentato, ma non si può escludere che nelle prossime ore arriverà da parte delle forze anti-talebane. Attualmente, per altro, l’ambasciata russa a Kabul è una delle ultime rimaste, dopo che la maggior parte delle nazioni ha ritirato i suoi ambasciatori dopo la presa del potere da parte dei talebani, anche se il Cremlino non ha mai detto di riconoscere formalmente il governo talebano (seppur in questi giorni stiano prendendo accordi per forniture di gas e materie prime).

Appena tre giorni fa, il 2 settembre, si era parlato di un altro attentato, questa volta non a Kabul ma a Herat. In quell’occasione avevano perso la vita 18 persone e 23 erano rimaste ferite ed era stato architettato per colpire l’imam Mujib Rahman Ansari, uomo di spicco tra le file dei talebani che si era da poco lasciato andare pubblicamente ad un forte discorso in difesa dei talebani. Da quando hanno preso il potere, però, loro sostengono di aver migliorato la sicurezza nel paese, ma negli ultimi mesi gli attentati sono stati parecchi, dimostrando che forse i talebani stanno perdendo la presa sul popolo.