ATTACCO CON COLTELLO IN FRANCIA: INSEGNANTE UCCISO AD ARRAS

«Attacco con coltello ad Arras, morto un insegnante»: la polizia francese ha rilanciato poco fa la notizia su un attentato avvenuto nel nord della Francia in un liceo locale, dove un docente di lettere sarebbe stato ucciso a colpi di coltello da un giovane ceceno mentre urlava il famoso motto islamista “Allah Akbar”.



«Un’operazione di polizia è in corso al liceo Gambetta di Arras. L’autore dei fatti è stato fermato dalla polizia», così annuncia il Ministro dell’Interno Darmanin, confermando l’attentato avvenuto ad Arras nei giorni in cui la Francia ha elevato, come gli altri Stati europei, il livello di sicurezza per timori di attacchi islamisti in “solidarietà” alla guerra di Hamas contro Israele. Ad essere colpiti oltre al docente, sfidato dal terrorista come si vede nei primi video giunti dagli studenti atterriti del liceo, anche altre persone ancora non precisate nel numero (si parla di due feriti) e nella gravità delle ferite.



“URLAVA ALLAH AKBAR”, FERMATO UN CECENO. ACCOLTELLATO IMPIEGATO ISRAELIANO A PECHINO

Quello che è certo è che l’attentatore di Arras avrebbe urlato contro l’insegnante più volte “Allah Akbar” prima di essere fermato dalla polizia ed arrestato: l’autore dell’attacco è probabilmente un ex allievo, un 20enne di origini cecene già schedato con “S”, che nel sistema francese significa “a rischio radicalizzazione“. Era infatti sorvegliato dai servizi di sicurezza ma è riuscito comunque ad uccidere l’insegnante e colpire altri docenti e un bidello.

«Attacco con coltello al grido di “Allah Akbar” in un liceo francese, ad #Arras. Ucciso l’insegnante, a cui va la nostra preghiera. Terroristi islamici, da stanare e annientare, sempre e ovunque», scrive sui social il vicepremier Matteo Salvini, dando piena solidarietà alla Francia per il grave attentato subito, con il presidente Macron atteso a momenti ad Arras. La procura nazionale antiterrorismo francese ha aperto un’inchiesta: i reati contestati sono «assassinio in relazione a un’associazione terroristica, tentato assassinio e associazione terroristica».



L’attacco all’insegnante non è purtroppo il primo in Francia negli ultimi anni: si ricorda infatti il caso di Samuel Paty, docente ucciso e decapitato fuori dalla sua scuola il 16 ottobre 2020 appena fuori Parigi. La sua “colpa” quella di aver mostrato delle caricature del profeta Maometto durante un dibattito in classe sulla libertà di espressione: anche in quel caso l’assassino era un giovane ceceno, il 18enne rifugiato Abdoullakh Anzorov, ucciso dalla polizia durante la fuga.