Restano 3 le persone ferite e per fortuna fuori pericolo di vita nello spregevole attentato di ieri a Londra, ma la novità di giornata è un’altra: l’Isis ha rivendicato la responsabilità dell’attacco attraverso i consueti canali di propaganda online dello Stato Islamico. Si conferma così quanto ieri spiegava Scotland Yard circa il coinvolgimento quasi certo del terrorismo islamico dietro l’attentato avvenuto nel quartiere di Streatham: «L’autore dell’attacco è un combattente dello Stato islamico. Ha eseguito l’attacco in risposta agli appelli a prendere di mira i cittadini dei Paesi della coalizione anti-Isis», si legge nel comunicato pubblicato dall’Amaq sui social. L’attentatore, ucciso dalla polizia durante l’attentato di ieri, si chiama Sudesh Amman, aveva 20 anni ed era appena uscito di prigione. Secondo il Guardian il giovanissimo attentatore era già stato arrestato per «fascinazione nei confronti dell’idea di morire in nome del terrorismo» ma era poi stato rilasciato dopo aver scontato metà della pena di 3 anni cui era stato condannato per «possesso e distribuzione di materiale estremistico». Scoppia però la polemica a Londra visto che l’aggressore non era stato sottoposto alla sorveglianza speciale della polizia perché considerato non così pericoloso; secondo quanto riportato però dal Commissariato londinese, l’uomo era comunque «sotto sorveglianza, e questo ha consentito alla polizia di fare il proprio lavoro con tanta rapidità. Poteva finire molto peggio. C’erano state preoccupazioni quando era in carcere, ma non vi era nessuna possibilità per nessuna istanza di potere di tenerlo dietro le sbarre».
“KILLER LONDRA ERA SORVEGLIATO DALLA POLIZIA”
Secondo quanto riportato dalla Bbc, l’uomo ucciso dalla Polizia di Londra era «sotto sorveglianza attiva della polizia» nel momento dell’attentato lanciato nel quartiere sud della Capitale: al momento non è chiaro se l’aggressore sia entrato in azione una volta che stava per essere arrestato o se invece gli agenti siano intervenuti sto dopo l’accoltellamento delle tre persone rimaste ferite (per fortuna non a rischio vita seppure in gravi condizioni almeno due dei tre). Altri elementi resi noti da Scotland Yard poco fa spiegano come la cintura-bomba che aveva addosso l’uomo – ancora non identificato – fosse del tutto falsa e soprattutto è stata indicata con ufficialità la pista del terrorismo islamico come quella principale. «Il terrorismo sta cercando di dividerci e di distruggere il nostro stile di vita, ma non noi lasceremo che ciò accada mai», ha commentato in serata dopo l’attentato il sindaco di Londra, Sadiq Khan. Viene confermato poi che l’attacco è stato lanciato con un machete o comunque un coltellaccio. I testimoni spiegano come non vi è stata alcuna esplosione e gli unici colpi uditi sono stati quelli della polizia, tre distinti, per colpire e uccidere l’attentatore di probabile ideologia jihadista. Nelle stesse ore dell’attentato di Londra, a Gent (Gand) in Belgio un caso simile ha visto una donna di colore attaccare con coltello nel pieno centro città, fermata dalla polizia che è riuscita a ferirla senza ucciderla prima che potesse lei seminare il panico tra i passanti.
LONDRA, ATTENTATO CON COLTELLO
È attentato l’azione folle scattata questo pomeriggio a Londra nel quartiere sud della capitale inglese: secondo la Polizia l’uomo che ha di colpo iniziato a scatenare il panico accoltellando i passanti Streatham avrebbe agito da solo ma sarebbe «quasi certo sia terrorismo». Secondo Scotland Yard l’attentato terrorista al momento è l’ipotesi più accreditata, mentre il bilancio dei feriti ad ora è ancora piuttosto confuso con le notizie che rimbalzano da Londra: non solo, gli investigatori parlando addirittura di un “perfetto stile jihadista” dietro l’attentato avvenuto poche ore fa per le strade della Capitale. Secondo le prime informazioni emerse dagli inquirenti, l’uomo mentre accoltellava i passanti è stato ucciso dalle forze speciali entrate in azione per la seconda volta in pochissimi mesi dopo il recente attentato avvenuto sul London Bridge solo nello scorso novembre, dove venne freddato il killer jihadista Usman Khan. Esattamente come in quel caso, anche oggi l’uomo freddato dalla polizia avrebbe indossato una cintura solo apparentemente esplosiva: i controlli sono in corso ma l’impressione è si tratti anche in questo caso di una finta cintura per incutere timore ne passanti e nelle stesse forze dell’ordine.
ATTENTATO A LONDRA, IL VIDEO SUI SOCIAL
I video che stanno circolando sui social dopo l’attentato a Londra sono impressionanti, con diversi utenti che filmano i momenti concitati dell’aggressione con la polizia costretta ad intervenire per neutralizzare il killer: ci sarebbero almeno 3 feriti, al momento non in pericolo di vita, ma le loro condizioni dovranno essere valutate solo nelle prossime ore. «Mi hanno detto che probabilmente le persone accoltellate sono tre. Ci sembra di capire che l’uomo che è stato colpito dalla polizia sia morto, ma sua questo al momento non c’è stata alcuna conferma», spiega l’inviato di Sky News Mark White. Secondo un altro testimone, uno studente 19enne, addirittura l’uomo poi ucciso dalle forze anti-terrorismo avrebbe messo delle scatole metalliche sul petto oltre ad essere armato di machete. A differenza di quanto avvenuto a fine 2019 con l‘attentato sul London Bridge (che già richiamava un precedente attacco nel 2017), l’attentato di oggi è avvenuto in un’area assai meno centrale ma comunque molto affollata in quanto il presunto killer ha attaccato nella principale strada dei negozi del quartiere lungo Streatham High Street.