UCCISA SUORA ITALIANA IN MOZAMBICO: L’ATTENTATO ALLA MISSIONE DEI COMBONIANI

Nella notte tra il 6 e il 7 settembre in Mozambico la missione cattolica di Chipene è stata assaltata da un gruppo di terroristi fondamentalisti: nell’attentato è stata purtroppo uccisa la suora italiana Maria De Coppi mentre anche altri religiosi cattolici sono stati bersagliati dall’agguato indegno avvenuto in piena notte. Le ultime notizie ci arrivano dal settimanale online “L’Azione” della Diocesi di Vittorio Veneto, dove proveniva la comboniana Suor Maria e gli altri religiosi missionari: «In base alle notizie giunte – prosegue il bollettino – sembra che l’assassinio sia stato perpetrato da alcuni terroristi che hanno agito nella missione dove suor Maria prestava servizio, nel barrio Muatala, nella provincia di Nampula».



Al momento risultano sopravvissuti all’attentato don Lorenzo Vignandel e don Lorenzo Fabbro, due sacerdoti friulani presenti con Suor Maria De Coppi all’interno della missione comboniana di Chipende: il Centro missionario Concordia di Pordenanone spiega come purtroppo la suora sia stata uccisa mentre «Don Lorenzo e don Loris sono vivi. Ringraziamo Dio». Sempre dalle notizie giunte in Italia presso la Diocesi di Vittorio Veneto scopriamo che potrebbero esserci altre religiose coinvolte nell’attentato ma che al momento non si hanno conferme certe circa la loro salvaguardia: «Le notizie riguardanti le sorelle lì presenti sono incerte e durante la notte non è stato possibile raggiungere il luogo per averne più precise. L’unica sorella con la quale abbiamo avuto contatto è suor Eleonora Reboldi, scappata in foresta con alcune ragazze… Intanto ci uniamo tutte in preghiera per le nostre sorelle, per i nostri confratelli comboniani e per la gente tutta in Mozambico»



CHI ERA SUOR MARIA DE COPPI E COSA È SUCCESSO NELL’ATTENTATO IN MOZAMBICO

La suora uccisa in Mozambico nel vile attentato fondamentalista viveva da 59 anni nella terra un tempo colonia portoghese: Suor Maria De Coppi era giunta per la prima volta in Mozambico nel 1963, ancora giovanissima, dopo un viaggio in nave di 31 giorni. Negli anni di missione e servizi offerti alla popolazione locale, Suor Maria era divenuta anche cittadina mozambicana e si sentiva «parte di quella terra e di quel popolo in mezzo al quale ho vissuto la mia vita», come racconta nella bella intervista su YouTube che postiamo a fondo pagina. «Gli ultimi due anni sono stati molto duri. Al nord del Paese è in corso una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e scappa: nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che arrivano dalla zona di guerra. Poi è venuto il ciclone. Infine l’anno scorso la siccità si è prolungata per tanto tempo. Oggi a Nampula c’è una estrema povertà».



La speranza e la testimonianza di Gesù nei luoghi tra i più poveri della Terra è sempre stata la cifra di Suor Maria De Coppi: «Cerco di star vicina alla gente soprattutto ascoltando quanto mi raccontano. Nonostante la povertà materiale, l’ascolto dell’altro resta un dono grandissimo, è riconoscergli dignità». Rivolgeva spesso a Dio le parole di preghiera imparate da un vescovo espulso dai portoghesi durante la colonia in Mozambico: «Ti ringrazio Padre che mi hai inviato ai poveri, agli emarginati a quelli che non contano». La comunità di Chipene contava quattro suore e due fidei donum, scampati miracolosamente all’attentato: nella missione gestita dai Comboniani vivono circa 80 ragazzi e ragazze che sono stati messi in salvo durante l’agguato. Il vescovo della Diocesi di Nacala, Alberto Viera, è ora in viaggio verso Chipene (annuncia l’AgenSir): «Suor Maria aveva più volte denunciato la guerra, lo sfruttamento e il terrorismo in Mozambico e le sofferenze del popolo», ricorda la nota dell’agenzia di stampa cattolica.