Il bilancio delle vittime dell’attentato alla chiesa di San Francesco, a Owo, in Nigeria, è molto alto. «Finora abbiamo contato quasi 50 cadaveri, compresi i bambini. Ho visto i corpi di molti bambini», ha dichiarato Adeyemi Olayemi, che rappresenta la circoscrizione di Owo alla Camera dei Deputati dello Stato di Ondo. Il bilancio poi è arrivato a 100 morti. Tra le vittime della strage ci sono bambini e donne incinte. nigeriaUna donna, Laide Ajanaku, ha perso entrambi i genitori nel macabro attacco. «All’inizio abbiamo sentito che si trattava di un’esplosione, poi abbiamo iniziato ad andare nel panico e a chiamare tutti per avere informazioni», ha raccontato alla Cnn. Qualcuno prese il telefono del padre. Non sa ancora chi sia quella persona, ma ha risposto alla sua chiamata dicendole che il padre era stato ferito e portato in ospedale, mentre della madre non sapeva nulla. «In seguito ha detto che mio padre non ce l’ha fatta. Alla fine siamo riusciti a contattare un amico sacerdote che ha confermato che anche mia madre era morta».
I corpi dei suoi genitori, di 67 e 64 anni, sono stati poi identificati all’obitorio. «Non mancavano mai alla Messa. Mio padre era un cavaliere e il presidente dell’Organizzazione Cattolica degli Uomini. Era molto religioso e dottrinale. Non avevo dubbi che avessero assistito all’attacco, ma non sapevo che sarebbero stati colpiti», ha detto la donna. Ajanaku ha detto che i suoi genitori erano sempre insieme, quindi non la stupisce il fatto che siano morti insieme, perché uno non poteva vivere senza l’altro. In un comunicato della polizia si legge che «gli assalitori si sono avvicinati alla chiesa durante la funzione, hanno iniziato a sparare dall’esterno della chiesa mentre altri, in numero di circa quattro, hanno sparato direttamente all’interno della chiesa». (agg. di Silvana Palazzo)
ATTENTATO NIGERIA, STRAGE DI CATTOLICI DURANTE MESSA
Strage di cattolici in Nigeria. Un commando ha colpito durante la messa di Pentecoste, quando la chiesa di San Francesco era piena di fedeli. Ci sono state raffiche di spari, poi un boato, quindi le urla e il fuggi fuggi generale. Ma il risultato dell’attentato in Nigeria lo mostrano i video choc: corpi riversi in pozze di sangue, anche di bambini. Fino a ieri sera il bilancio era incerto. C’erano resoconti medici che indicavano una cinquantina di morti e molti feriti, anche gravi. Poteva andare peggio, considerando che alcuni fedeli erano già usciti perché la celebrazione stava per terminare. «Stavamo per concludere la funzione. Avevo persino chiesto alle persone di iniziare ad andarsene, poi abbiamo iniziato a sentire gli spari provenire da diverse parti», ha dichiarato padre Andrew Abayomi, scampato alla carneficina, alla Bbc. Si sono nascosti per venti minuti, poi hanno capito che gli assalitori se n’erano andati e sono usciti, quindi hanno portato le vittime in ospedale.
«Questo è troppo. Qui non abbiamo mai visto nulla di così sconvolgente», ha dichiarato il deputato locale Ogunmolasuyi Oluwole, accorso sul luogo della strage. Alcuni sopravvissuti avevano riferito di un prete e alcuni fedeli rapiti, ma la notizia è stata smentita dalla diocesi di Ondo, lo Stato dove si trova Owo, cittadina a 350 chilometri da Lagos, nel sudovest della Nigeria. «Tutti i preti e il vescovo della parrocchia sono salvi e nessuno è stato rapito», recita un comunicato.
NIGERIA, FULANI DIETRO ATTENTATO IN CHIESA?
C’è poi un testimone che ha raccontato di aver visto almeno cinque uomini armati all’interno della chiesa, prima che fuggisse per mettersi in salvo. Il commando ha attaccato con armi da fuoco ed esplosivi, secondo quanto indicato da Ibukun Odunlami, portavoce della polizia dello Stato, all’Afp. Anche se non c’è stata alcuna rivendicazione finora, i primi sospetti cadono sui Fulani, pastori nomadi per lo più islamici che, a causa anche della progressiva desertificazione, si stanno spingendo dal Nord del Paese a Sud alla ricerca di nuove terre. Di fatto, lo scontro per le risorse si sta trasformando in uno etnico-religioso, peraltro molto accesso. Secondo l’organizzazione Afenifere, si tratta di un attacco contro il governatore Rotimi Akeredolu, originario di Owo, per il suo sostegno agli agricoltori Yoruba, stanziali e cristiani.
Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, come riportato dal Corriere della Sera, evidenzia che i pastori Fulani si stanno rendendo protagonisti di assalti a villaggi abitati soprattutto da cristiani. Inoltre, negli ultimi anni si sono armati di Ak47. Commozione e sgomento in Italia. Papa Francesco ha voluto rivolgere una preghiera per le vittime e per la Nigeria, «dolorosamente colpiti in un momento di festa». Invece il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha parlato di «violenza inaudita».