Cinque giovani di estrema destra, tra cui un minore all’epoca dei fatti, sono stati processati lunedì 19 giugno davanti alla Corte d’assise per i minori di Parigi per aver fomentato un progetto di attentato. Il principale imputato, Alexandre Gilet, 22 anni all’epoca dei fatti, secondo le indagini svolte sarebbe il capo del gruppo. Prima del suo arresto, il 7 settembre 2018, questo vice gendarme volontario dell’Isère aveva scritto un “manifesto”. Il termine viene usato dagli assassini di massa di estrema destra, come il suo idolo Anders Breivik, che uccise settantasette persone persone in Norvegia nel 2011. Nel documento, il ragazzo si definisce “radicalizzato”, ha evocato un fonte di ispirazione meno attesa: ha dichiarato di voler fare “come Daesh o Al-Qaeda”, come spiega Le Monde.
Nell’appartamento del giovane, i gendarmi avevano scoperto diverse armi da fuoco, tra cui tre fucili d’assalto, utensili chimici e precursori di esplosivi. Alexandre Gilet voleva “vendicare” gli attacchi islamisti del 2015: con lui altri quattro giovani neonazisti, allora di 14, 17, 20 e 23 anni, con i quali era in contatto su Internet. “Si vedeva in competizione con i jihadisti e voleva fare meglio di loro. Abbiamo parlato principalmente dell’attacco al Bataclan” spiega uno di loro. “Penso che volesse fare peggio del Bataclan. Perché il Bataclan non aveva un rapporto terroristi-morti sufficiente per questo” prosegue. I cinque imputati, che si esercitavano a sparare insieme in un bosco, sono stati tutti espulsi per “associazione a delinquere terroristica”. Si tratta del primo caso di terrorismo di estrema destra processato davanti a una corte d’assise in Francia.
Chi sono i giovani francesi che progettavano l’attentato per vendicare il Bataclan
I cinque giovani neonazisti si erano incontrati sui messaggi di Discord. Nel forum di discussione, soprannominato progetto “WaffenKraft”, il logo era un sole nero, simbolo del misticismo nazista composto da tre svastiche. Tra i giovani ce n’è uno di 17 anni, Henri, che si descrive come “antiebraico” nelle sue udienze, come spiega Le Monde. Figlio di una madre bipolare e di padre violento, ha lasciato la scuola per entrare in un istituto terapeutico educativo e pedagogico che accoglie bambini con disturbi psicologici. In questo gruppo di discussione si parlava di Hitler, ebrei, musulmani, omosessuali e Mussolini. Il capo era Alexandre Gilet, il gendarme che si era da tempo dimesso dall’esercito dopo sei mesi di servizio perché “non amava gli ordini”.
Un terzo imputato, Gauthier Faucon, 20 anni all’epoca dei fatti, proviene da un ambiente più stabile: era studente in una scuola privata di ingegneria quando si unì al gruppo e figlio di un tenente colonnello dell’aeronautica militare. Il quarto, Evandre Aubert, 23 anni, era già stato condannato ma non per terrorismo. Il quinto membro del forum, allora 14enne, è stato cresciuto da un padre alcolizzato e presenta disturbi autistici di tipo Asperger. I cinque non si sono limitati ai dialoghi ma hanno progettato un vero e proprio attentato, con tanto di acquisto di armi. Nelle loro discussioni su Discord, il gruppo aveva avanzato anche l’idea du un attacco contro una riunione di Jean-Luc Mélenchon, la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo o persino un concerto del rapper Médine al Bataclan.