Si chiama Alessandro Parini il turista italiano ucciso sul lungomare di Tel Aviv in un attentato. Un arabo-israeliano si è lanciato con la sua auto sulla folla, ferendo sei persone, mentre appunto il 30enne avvocato di Roma è morto. La conferma è arrivata dalla Farnesina, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che anche sui social ha confermato di aver appreso che la vittima è un cittadino italiano. Ma ha anche precisato che le autorità italiane riportano il possibile ferimento di altri connazionali. Tra i feriti ci sarebbe un altro italiano e tre britannici.
L’attentatore, dopo essere uscito dall’auto, avrebbe provato a sparare sulla folla, ma è stato ucciso dalle guardie di sicurezza intervenute. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso un comunicato in cui «esprime vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito». Il governo italiano è in contatto con le autorità israeliane per seguire gli aggiornamenti e il coinvolgimento nell’attentato di altri cittadini italiani.
ATTENTATO A TEL AVIV: JIHAD ISLAMICA RIVENDICA ATTACCO
La zona dove è avvenuto l’attentato a Tel Aviv è molto frequentata dai turisti, affluiti peraltro in gran numero per la festività di Pasqua. La Jihad islamica ha rivendicato l’attentato e spiegato in un comunicato, secondo quanto riportato da Haaretz, che è una «risposta naturale e legittima ai crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese». Il presunto autore dell’attentato a Tel Aviv è un arabo israeliano di Kafr Qassem. Pare che sia riuscito a colpire almeno due persone con un’arma da fuoco, mentre altre sono state travolte dall’auto che guidava. Tra i feriti nell’attentato tre sono in condizioni discrete, tra cui un uomo di 74 anni, un uomo di 39 anni e una ragazza di 17 anni. Invece, altre due persone, un uomo di 50 anni e una donna di 70 anni, sono rimaste lievemente ferite. L’attentato ha riacceso subito la tensione, di per sé già alta in Israele in questi giorni, e il premier Benyamin Netanyahu ha richiamato altri riservisti della polizia di frontiera, dopo quelli dell’aviazione, e ha anche chiesto all’esercito di mobilitare maggiori unità per rispondere agli attacchi terroristici avvenuti in Israele.