Sono dieci i colpi sparati nei pochi secondi dell’attentato Trump e sarebbe stato il nono a impedire a Thomas Matthew Crooks di portare a termine il suo piano omicida. Infatti, il proiettile di un agente ha centrato il calcio del suo fucile, poi è arrivato il colpo mortale di un cecchino dei Secret Service. Si tratta di un passaggio della ricostruzione emersa da un rapporto provvisorio del deputato della Louisiana Clay Higgins, membro della Commissione del Congresso che sta indagando su quanto accaduto all’ex presidente repubblicano.



L’attentatore aveva appena sparato 8 colpi verso il palco del comizio di Butler, in Pennsylvania, uccidendo una persona e ferendo di striscio il tycoon. Una “testa di cuoio” abbandona la sua posizione per correre verso il capannone dove era nascosto Crooks, ingaggiandolo a 100 metri di distanza: nonostante la sua visuale sia parzialmente disturbata dalle foglie di un albero, spara al giovane ma colpisce l’arma, i cui frammenti feriscono l’autore dell’attentato Trumpgli ha sfregiato il viso/collo/spalla destra a causa della rottura del calcio») che dopo pochi secondi si rialza prima di essere colpito mortalmente da un tiratore scelto dei Secret Service.



Così sono state potenzialmente salvate delle vite, perché questa mossa ha disturbato la mira dell’attentatore, “eliminato” poi dal cecchino. «L’operatore Swat che ha sparato è stato un vero duro; quando ha avvistato il tiratore Crooks come bersaglio in movimento, per lo più oscurato dal fogliame, sul tetto dell’AGR, ha immediatamente lasciato la postazione assegnatagli e si è diretto verso la minaccia, correndo verso una posizione di tiro libera direttamente sulla linea di tiro mentre Crooks sparava 8 colpi», si legge nel rapporto di Higgins.

ATTENTATO TRUMP, LE DISCUSSIONI INTERNE SULLA SICUREZZA

Nuovi documenti ottenuti da ABC News segnalano poi discussioni interne delle autorità locali sulla sicurezza prevista il giorno dell’attentato Trump e includono anche messaggi di testo che mostrano la frustrazione delle autorità locali dopo la sparatoria. Ad esempio, le autorità locali hanno discusso della richiesta da parte dei Servizi Segreti di un cecchino e di un supporto di sorveglianza, oltre che di squadre di controassalto e di una forza di reazione rapida.



In un’e-mail inviata al procuratore distrettuale della contea di Butler, il sergente Edward Lenz del dipartimento di polizia di Adams Township spiegava dettagliatamente che voleva fornire due cecchini, una forza di reazione rapida e due squadre mobili di controassalto, perché «risponderebbero e affronterebbero un attacco diretto al candidato presidenziale all’interno della sede, sia che si tratti di un attacco coordinato con più assalitori, sia che si tratti di un singolo assalitore», come nel caso dell’attentato Trump. Inoltre, la forza di reazione rapida sarebbe stata in grado di rispondere a ogni «incidente ad alto rischio che si verifichi al di fuori della sede».

DALLE ARMI ACQUISTATE ALLE RICERCHE: LE ULTIME NOTIZIE SULLE INDAGINI

Nel frattempo, gli investigatori hanno esaminato dispositivi elettronici e social alla ricerca di elementi, scoprendo che Thomas Matthew Crooks da oltre un anno acquistava online armi e materiale necessario a confezionare ordigni rudimentali. Inoltre, i genitori si erano accorti della presenza di prodotti tecnici, ma avevano ipotizzato che servissero al bricolage. Aveva effettuato anche delle ricerche su stragi e l’attacco al premier slovacco Robert Fico, su personalità democratiche e repubblicane.

Tutti elementi che fanno ipotizzare una lunga preparazione dell’attentato Trump, sebbene non sia chiaro il momento in cui l’attenzione si è focalizzata sull’ex presidente. Dall’analisi dei test di accesso al college si è scoperto che il 20enne aveva un alto quoziente intellettivo, al tempo stesso è forte il sospetto che soffrisse di disturbi mentali non meglio definiti.