Gianclaudio Torlizzi, fondatore della società di consulenza T-Commodity oltre che membro del Comitato Scientifico del Policy observatory della Luiss, è attualmente consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto. Di recente, l’esperto ha messo in guardia sull’anno del Drago in Cina: secondo lui, avrebbe potuto avere conseguenze nefaste sull’Occidente. Sulle pagine de la Verità, spiega: “Nel mio messaggio volevo mettere in guardia rispetto alla scarsa comprensione di simboli e tradizioni che in Cina hanno un grande significato”. Torlizzi, poi, approfondisce la questione: “Secondo lo zodiaco cinese sono 12 gli animali che ruotano e questo è l’anno del drago, appunto, un essere soprannaturale che rappresenta onore, successo, fortuna ed è anche collegato a uno dei cinque elementi: legno, acqua, terra, metallo e fuoco”.



“A ciascuno di questi elementi è associata una personalità. Questo quindi non è solo l’anno del drago, ma è l’anno del drago nel legno. E non è finita. C’è una terza combinazione metafisica: per le regole del Feng shui (filosofia orientale) nel 2024 parte anche il ventennio del fuoco. Insomma, secondo l’astrologia cinese stiamo vivendo l’anno del drago di legno che prende fuoco” spiega Torlizzi. Secondo il consigliere del ministro della Difesa “dal punto di vista del governo di Pechino vuol dire economia in grande espansione con strategie e decisioni dettate spesso da impulsività e volatilità”.



Torlizzi: “La Cina ha le materie prime e…”

Secondo Gianclaudio Torlizzi “noi stiamo assistendo, non da adesso, al passaggio del sistema economico cinese da un modello strettamente legato ad edilizia e costruzioni a uno che punta tutto sull’energia. Pechino diventerà il primo produttore mondiale di energia nucleare. A Pechino non manca nulla per diventare leader di settori ad alto valore aggiunto come quello delle auto elettriche. E soprattutto Pechino continuerà a spingere tutto ciò che è legato all’energia con grandi investimenti. Del resto, il passaggio dall’edilizia all’energia garantisce al presidente Xi Jinping di avere maggiore controllo sugli imprenditori che inevitabilmente beneficeranno di questa strategia. Con l’edilizia, in alcuni casi erano diventati troppo autonomi” spiega sulle pagine de La Verità.



Da luglio l’UE potrebbe imporre dazi sulle auto elettriche cinesi: “Meglio tardi che mai, poi però bisogna essere pronti a subire le ritorsioni. Loro hanno le materie prime e non hanno grandi problemi a bloccare o limitare le esportazioni di metalli per noi fondamentali. È già successo con gallio e germanio che sono indispensabili per il comparto della difesa”. Secondo Torlizzi “la realtà è che l’Europa non è altro che una piattaforma dove le lobby più efficienti riescono a imporre le loro politiche che ovviamente tengono conto degli interessi delle singole categorie e non di quelli degli europei”. L’esperto, poi, spiega ancora: “Il 2025 rischia di essere l’anno di un grande choc inflazionistico per l’Europa a causa della combinazione di tre fattori: nuovo ciclo rialzista sui prezzi delle materie prime, dazi contro la Cina da parte degli Stati Uniti e blocco totale del canale di Suez”.