Atterraggio d’emergenza per l’aereo del presidente della Polonia, Andrzej Duda. Sono stati momenti di paura per il numero del Paese avente come capitale Varsavia, il cui aeroplano è stato costretto a ricorrere a una manovra urgente sulla pista dell’aeroporto cittadino, dal quale era appena decollato. Come riferisce l’emittente Cnn, Duda si stava recando a Rzeszów per incontrare il presidente americano Joe Biden.



Il leader degli Stati Uniti d’America è infatti in queste ore in territorio polacco per fare un bilancio relativo a quanto concerne la risposta umanitaria alla crisi dei profughi dell’Ucraina e poi incontrerà le truppe della 82esima divisione aviotrasportata, presenti in landa polacca per rafforzare il fianco orientale della NATO. Soltanto più tardi il leader della Casa Bianca raggiungerà la capitale della Polonia.



ATTERRAGGIO D’EMERGENZA PER L’AEREO DI DUDA: IL PRECEDENTE TERRIBILE DI KACZYNSKI

Fortunatamente l’aereo di Duda ha riguadagnato il contatto con la pista di decollo senza rischi ulteriori per il presidente della Polonia, ma inevitabilmente a quelle latitudini la memoria è subito corsa al dramma del 10 aprile 2010, quando l’allora presidente Lech Aleksander Kaczyński perì mentre il suo Tupolev Tu-154 tentava di atterrare alla base aerea di Smolensk in Russia. Il fratello gemello Jarosław Kaczyński era il premier.

A bordo del mezzo, in qualità di passeggeri, vi erano anche la moglie del presidente, Maria, l’ex presidente Ryszard Kaczorowski, il capo delle forze armate polacche con alcuni alti ufficiali, il presidente della Banca nazionale di Polonia, il viceministro polacco degli esteri, funzionari del governo, diciotto membri del parlamento polacco, rappresentanti del clero e parenti delle vittime dell’eccidio di Katyń del 1940. L’aereo precipitò in fase di atterraggio a circa 20 chilometri dalla città russa di Smolensk e morirono non solo gli 89 passeggeri, ma anche tutti i 7 membri dell’equipaggio a bordo.