Silvia, in un’intervista rilasciata a La Stampa, ha raccontato il miracoloso atterraggio effettuato sulle Dolomiti salvando la propria vita e quella di altri due passeggeri. Nella giornata di mercoledì la giovane, in compagnia del fratello e della fidanzata, era decollata dall’aeroporto di Belluno per un breve viaggio dedicato ad osservare lo splendido panorama. Solo una vera e propria impresa della giovane pilota ha scongiurato un tragico epilogo in quella giornata. “L’aereo ha perso quota, non sono riuscita a valicare la montagna che avevo davanti”.



Silvia, dopo l’atterraggio d’emergenza, è ancora in ospedale: “Ho alcune ferite sul volto. Forse ho sbattuto sul cruscotto”. Spiega la giovane a La Stampa: “Ho un po’ di dolori alla schiena e alle costole”. Ancora convalescente, nel corso dell’intervista ha ripercorso i momenti salienti dell’esperienza. “La velocità è diminuita e l’aereo ha iniziato a scendere” – spiega la pilota – “Avevo due possibilità: finire contro il costone della montagna o atterrare da qualche parte”. Silvia ha inoltre spiegato come nei momenti più concitati della manovra avesse perso la concezione di tutto ciò che aveva intorno. “Ho usato l’istinto“.



Silvia, l’incredibile manovra di salvataggio che ha salvato tre giovani vite.

Silvia, continuando il racconto offerto a La Stampa, ripercorre anche gli attimi successivi all’incredibile manovra. “Non ricordo nemmeno l’atterraggio. C’erano tre ragazzi che ci hanno aiutati”. Scongiurato l’incidente tra le Dolomiti, la giovane ha avuto modo di apprezzare il suo stesso coraggio, dicendosi orgogliosa dell’operato e di essere riuscita ad evitare il peggio per sé e per il resto dei passeggeri. “Sono orgogliosa di essere riuscita ad atterrare in quel punto”. Sugli ipotetici problemi che potrebbero aver causato il tutto spiega: “Quando siamo partiti il motore era freddo, ma questo fatto non è collegato a quanto accaduto in volo”.



Per Silvia ora è il momento di assorbire le lesioni e i dolori riportati, concentrandosi principalmente sulla convalescenza. Dall’ospedale però garantisce, sempre a La Stampa, di non avere la minima intenzione di abbandonare l’alta quota. “Se tornerò a volare? Assolutamente, non vedo l’ora” e aggiunge, “Il mio obiettivo non cambia, questo è solo un incidente di percorso. Nella fase conclusiva dell’intervista spiega le sue ambizioni e cosa la spinge a non arrestare la sua giovane carriera. “Voglio diventare pilota di linea. Devo studiare ancora, ma sono pronta”.