Attilio Cavezzi, medico vascolare che opera tra San Benedetto e Bologna, è stato intervistato stamane dai microfoni de La Verità per parlare dei vaccini anti covid. Il camice bianco si è schierato dalla parte di coloro che pensano che sul siero contro il coronavirus non si sia detto tutto: “Io sono un medico – spiega – e il mio dovere è curare i malati, non posso girare la testa dall’altra parte solo perché può essere scomodo occuparsi di alcuni pazienti. Eppure vedo ancora molti medici continuare a essere riluttanti a segnalare gli effetti indesiderati. E senza segnalazioni come si possono avere dati certi”.



Secondo Attilio Cavezzi mancano dati affidabili in quanto “la farmacovigilanza sugli effetti avversi è ancora di tipo passivo. Tutte le piattaforme utilizzate non permettono di capire la reale portata di questo fenomeno, i casi sono sottostimati e ne ho persino conferme dirette da pazienti che mi dicono che quasi nessuno dei medici che li ha visitati in precedenza ha segnalato la reazione avversa”.



ATTILIO CAVEZZI: “DANNI VACCINI? IL CASO DI UN UOMO SEMPRE IN SALUTE…”

Attilio Cavezzi ha poi portato alla luce anche dei casi concreti, a cominciare da un paziente che si era presentato da lui a giugno dell’anno scorso, “Era un bagnino, un uomo che non aveva mai avuto problemi di salute. Dopo qualche ora dall’inoculazione ha iniziato a stare male, l’hanno portato al pronto soccorso, aveva degli sbalzi di pressione impressionanti. I valori schizzavano oltre i massimi per poi crollare ben sotto il limite minimo”.

E quello non era un caso isolato: “Purtroppo dopo di lui se ne sono susseguiti molti altri. E così, man mano che aumentava il numero dei pazienti che mi riferivano di aver avuto reazioni avverse, cresceva anche la mia consapevolezza del fenomeno in atto”. Cavezzi ha spiegato che sono stati circa un centinaio i pazienti da lui trattati con reazioni avverse al vaccino: “Tutti, nessuno escluso, presentano un’alterazione del sistema nervoso autonomo, in pratica è come se il paziente fosse sempre in uno stato di stress e dunque il suo corpo produce una quantità eccessiva di diverse sostanze come il cortisolo, la noradrenalina e l’adrenalina stessa”.