A Mattino5 è stato ospite in collegamento il presidente della Regione Attilio Fontana, che è tornato a parlare del caso “camici”, dopo il proscioglimento delle scorse ore. Il governatore lombardo ha parlato così con il conduttore Francesco Vecchi: “Credo che la situazione fosse chiara fin dall’inizio, io fin dall’inizio mi son dichiarato sereno perchè ero cosciente di cosa avessi fatto e delle motivazioni per cui avevo assunto certi atteggiamenti”.
Attilio Fontana parla di scelte dettate dal momento drammatico che si stava vivendo in quei giorni, durante la prima tremenda ondata di covid: “Come ho detto e come voglio sempre dire, aperta e chiusa la parentesi, si deve anche contestualizzare i momenti in cui i fatti sono avvenuti – ha proseguito Fontana – noi eravamo nel pieno della prima ondata del covid e da Roma non arrivava assolutamente niente, non arrivavano le mascherine, e partendo da questo presupposto tutte le scelte che ho fatto le ho fatte sempre e soltanto per cercare di contrastare la pandemia e trovare delle soluzioni”.
ATTILIO FONTANA E IL CASO CAMICI: “TUTTO E’ PARTITO DA UN ARTICOLO RICCO DI INESATTEZZE”
Nel contempo è partita una campagna mediatica contro la Lombardia e contro la gestione della pandemia di covid: “Lo trovo più che preoccupante, lo trovo squallido – ha proseguito Attilio Fontana in merito agli attacchi della stampa – perchè trovo assurdo che nel momento in cui avremmo dovuto stringerci e trovare supporto l’un l’altro e trovare le soluzioni migliori, eravamo ancora in una fase in cui non vi erano le idee chiare su come ci si dovesse comportare e come curare questo maledetto virus, in quel momento son partite di campagne”.
Poi ha Fontana ha concluso: “Si è trattato di vere e proprie campagna, tutto è partito con il Pio Albergo Trivulzio (una nota Rsa meneghina ndr), il primo articolo che ha cercato di raccontare una serie di inesattezze, e la cosa più squallida.. perchè? Il fine era quello di delegittimare la giunta del centro destra che in quel momento agli occhi dei cittadini stava andando molto bene, eravamo su molti punti in netta contrapposizione con le scelte fatte dal governo. Dato che i cittadini ritenevano che il nostro comportamento fosse corretto, hanno scatenato quelle forze politiche che non potevano accettare che la nostra credibilità potesse aumentare”.