Chi viola i divieti previsti dal Governo per Natale ha ragione per Attilio Fontana. Intervenuto ai microfoni di Libero, il presidente di Regione Lombardia ha analizzato l’ultimo Dpcm e non ha risparmiato critiche all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte: «Spostamento tra Comuni vietato? Mi auguro che il Parlamento abbia un sussulto e sistemi questa norma, che mi sembra veramente una sciocchezza. Dal punto di vista epidemiologico non ha senso che sia considerato sicuro muoversi per le visite nel proprio Comune e sia definito pericoloso andare a trovare qualcuno che abita nel paese di fianco. Siamo ancora in tempo comunque, basta che ci sia la volontà politica. Ho chiesto al premier Conte di intervenire». Attilio Fontana ha poi bocciato il metodo utilizzato dal Governo, che non ha dato alle Regioni la possibilità di discutere quanto previsto dal Dpcm: «Se ci avessero ascoltato forse avremmo evitato delle storture palesi, come la decisione di vietare la circolazione tra Regioni a partire dal 21 dicembre. Come ho già detto, il rischio è che tutti partano il giorno prima e che si crei quel caos cui abbiamo assistito tra il 7 e l’8 marzo, quando furono istituite le prime zone rosse al Nord».
ATTILIO FONTANA: “IL GOVERNO SI É SVEGLIATO TARDI”
Nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Libero, Attilio Fontana ha spiegato di non perdonare al Governo la gestione iniziale della pandemia, con l’esecutivo reo di non aver messo sull’allerta le Regioni, in particolare la Lombardia. Il governatore ha ricordato l’invio delle mascherine a Wuhan pochi giorni prima dell’arrivo dell’epidemia in Italia, senza dimenticare i piani pandemici secretati: «Se si sono svegliati tardi? Sì, quella è la cosa più grave. Se ci avessero detto solo un mese prima del caos che stava per succedere qualcosa di grosso ci saremmo attivati». Poi sugli errori commessi dalla sua Regione: «Abbiamo sicuramente commesso tanti piccoli e medi errori, ma per poter trarre le conclusioni bisognerà aspettare che tutto sia finito». Infine, una battuta sull’economia: «Regione Lombardia sta già facendo delle cose: abbiamo fondi per le attività costrette a chiudere. Il provvedimento è stato deliberato 17 novembre e posso dire che i primi accrediti sono già partiti e saranno presto sui conti degli artigiani. Anche il pubblico può funzionare».