Si è conclusa oggi la prima missione di Attilio Fontana – unitamente ad una delegazione di assessori lombardi, tra cui Giorgio Maione, il sottosegretario Raffaele Cattaneo e il vicepresidente Marco Alparone – in Europa che partiva dall’obiettivo di portare in Commissione le principali istanze della Lombardia rendendola protagonista di una nuova fase della politica unionale: nella giornata di ieri – infatti – Attilio Fontana ha incontrato il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, mentre oggi c’è stato l’incontro con la vicepresidente del Parlamento Antonella Sberna; al termine dei quali il presidente regionale ha tirato le somme su questa prima – e certamente non ultima – missione.
Incontri che secondo il presidente Attilio Fontana sono stati “importanti” sia dal punto di vista “diplomatico” che da quello “politico”, nel corso dei quali sono state espresse “tutte le nostre preoccupazioni e le nostre necessità” sulla totale mancanza di “un’adeguata valorizzazione del ruolo delle Regioni nella Politica di Coesione Europea“; ignorando i fondamentali criteri si sussidiarietà e solidarietà tra i tanti territori che compongono il nostro paese a favore di un “bilancio pluriennale post 2027 basato sulle politiche, con meno programmi e un piano unico per ciascuno Stato membro” tralasciando “l’elemento chiave della governance multilivello“.
Attilio Fontana: “Positiva l’apertura di Bruxelles sul tema dell’automotive”
Proprio oggi, nell’incontro con Sberna, Attilio Fontana spiega di aver “sottolineato come sia necessario un ripensamento dell’approccio” che è stato adottato dalla Commissione nel redigere le nuove linee guida della Politica di Coesione dato che pare evidente il tentativo di escludere la “partecipazione diretta delle Regioni nelle scelte dell’UE” specialmente per quanto riguarda i vari progetti europei: una scelta che – a suo avviso – finirebbe inevitabile per danneggiare le Regioni e “di conseguenza (..) tutto il Paese”.
D’altra parte, di ritorno da Bruxelles Attilio Fontana non ha potuto che ricordare anche l’importante “risultato positivo” in merito alla dimostrata “apertura” sul tema dell’automotive per il quale sembra essere stato ormai abbandonato “l’orientamento ‘sempre e comunque’ pro elettrico” a favore della – lungamente richiesta dalla stessa Lombardia – apertura “verso la neutralità tecnologica“.