“PENSARE AL NORD È SALVAGUARDARE L’INTERESSE NAZIONALE”: PARLA IL GOVERNATORE FONTANA DOPO LA NOMINA DI ROMEO NELLA LEGA LOMBARDA
Al Congresso della Lega Lombarda lo scorso weekend il Governatore Attilio Fontana aveva già colpito con un discorso piuttosto aspro e schietto nei confronti della politica nazionale del Governo sul fronte Lombardia e Nord in generale: con l’intervista odierna al “Corriere della Sera” il Presidente leghista torna sul punto e spiega meglio perché il Centrodestra, e la stessa Lega nazionale, debbano prestare maggiore attenzione alle istanze del Nord Italia onde evitare gravi problematiche per la tenuta complessiva del sistema-Paese. Secondo Fontana infatti dalle tasse alla produttività, passando per i temi dell’Autonomia differenziata, non riguardano solo la Lombardia ma l’Italia intera: «pensare al Nord è salvaguardare l’interesse nazionale», racconta il Governatore ai colleghi del “CorSera”.
Contento della nomina di Massimiliano Romeo come nuovo segretario regionale della Lega in Lombardia, Fontana condivide l’accento sulla “corrente nordista” che occorre meglio sviluppare all’interno del Carroccio per tornare a cogliere le istanze dei cittadini di Lombardia, Veneto, Piemonte etc.: «i problemi del Nord sono problemi nazionali. Non possiamo continuare a considerarli questioni locali». Se si ferma la produttività dell’area settentrionale il danno poi cade a cascata sul resto dello Stivale: serve un passo deciso per cogliere appieno i segnali di crisi sui vari settori industriali, produttivi e fiscali, «se il Nord rallenta, crolla tutto il Paese. Non è un problema solo del Nord, è un problema italiano». Il messaggio va alla direzione nazionale della Lega così come a Palazzo Chigi, pur mantenendo Attilio Fontana un rapporto ottimo sia con Matteo Salvini che con Giorgia Meloni: il tema del Nord non è più inviabile e non per “egoismo politico” ma per un mero calcolo di priorità che dovrebbe portare alla salvaguardia della risorsa più ingente del sistema produttivo italiano, ovvero le Regioni del Nord che competono con le più importanti a livello europeo (la Lombardia vale una Baviera, tanto per intendersi).
RISORSE DIRETTE, STOP VINCOLI E AUTONOMIA NON “ANNACQUATA”: I PUNTI FERMI DELLA LOMBARDIA DI FONTANA
Dalla crisi dell’automotive alle difficoltà per le piccole medie imprese di poter “competere” con i partner europei, non si può più rimanere a guardare e anche il Centrodestra nazionale deve puntare maggiormente sulla salvaguardia del Nord: Attilio Fontana ne è convinto, rilevando come il problema principale da cui partire è la possibilità di gestire le risorse create dal territorio in maniera diretta, «senza vincoli imposti da Roma». La burocrazia e la “gabbia fiscale” tende a frenare invece che liberare energie del Nord: dopo due anni di Governo Meloni serve ancora tanto da fare secondo il Governatore e inevitabilmente il tema dell’Autonomia differenziata rappresenta un punto di svolta ineludibile.
Non si tratta di un “Nord contro Sud” come viene fatto intendere dalle opposizioni, la riforma Calderoli è qualcosa che se ben strutturata può risolvere tanti problemi per l’intero Paese: «Se il Nord cresce, ne beneficia l’intero Paese. Non si tratta di egoismo: se il Nord ha più risorse, queste possono essere reinvestite a vantaggio dell’Italia intera», conclude il Presidente di Regione Lombardia appellandosi al Parlamento e al Governo affinché non si arrivi ad un “compromesso debole”, un annacquamento della riforma originale dell’Autonomia differenziata. Fontana punta all’unità attraverso la riforma osteggiata da sinistra e da parte del Centrodestra non direttamente originario del Nord: «basta posizioni meridionaliste, siamo sula stessa barca».