Attilio Fontana, ricandidato alla presidenza della Regione Lombardia per la coalizione di Centrodestra, sulle colonne de “La Verità” ha parlato a ruota libera, affrontando numerose tematiche. In primis, Fontana ha sottolineato che la Lombardia resta “la locomotiva d’Italia: siamo i primi per attrattività di investimenti, primi per prospettive di occupazione, primi per startup e industrializzazione. Insomma, siamo primi in tutto ciò che attiene al fare”.
La scelta di Letizia Moratti di schierarsi con il Terzo Polo è stata commentata in questi termini da Attilio Fontana: “Per sei mesi la ex vicepresidente chiedeva di essere candidata al posto mio. L’ho sempre accettato, pur essendo una cosa un po’ anomala. Quando i partiti hanno scelto me, non mi aspettavo una tale reazione dalla Moratti: ha infranto all’improvviso quei valori che sosteneva fino al giorno prima”. Secondo il presidente uscente, il suo partito, la Lega, resta quello della concretezza e lo sta dimostrando con il lavoro di tanti amministratori locali, ma “il voto va confermato al modello lombardo del Centrodestra, che sta avendo successo e che consente alla Lombardia di essere in controtendenza rispetto al resto del Paese. Qui la sussidiarietà funziona, il rapporto pubblico-privato funziona, e pur con dei limiti, funziona anche il pubblico”.
ATTILIO FONTANA: “GIUSTO DARE SOSTEGNI A CHI LAVORA IN CERTE ZONE DEL NORD”
Nonostante le polemiche circa l’autonomia differenziata, Attilio Fontana su “La Verità” ha affermato di ritenere che sia arrivato il momento giusto per attuarla: “Stiamo aspettando da 21 anni. Una riforma si può sempre discutere, ma spaventare la gente per tirare l’acqua al proprio mulino è vergognoso. In tutto il mondo, persino in Francia, si sta andando verso a una maggiore delega sui territori, non lasciando indietro certe regioni. Ma le difficoltà delle regioni, chi le ha create: l’Autonomia o lo Stato centralista? L’Autonomia non è il veleno, ma la cura”.
Anche in questo senso, per Fontana è giusto prevedere la possibilità di incrementare gli stipendi e dare sostegni a chi lavora in determinate aree del Nord: “Abbiamo chiesto al governo di poter avere un rapporto diretto con i medici di base. Potremmo gestire il loro stipendio, almeno per quelli che macinano chilometri in zone disagiate. Per loro dobbiamo mettere qualcosa sul piatto”. Da ultimo, la tematica ambientale: “La Lombardia deve continuare ad andare forte, pur rispettando l’ambiente. Ci hanno accusato di essere la regione più inquinata d’Europa, quando il problema riguarda l’intero bacino padano per questioni morfologiche. Polveri sottili? Siamo in linea con quanto previsto dalla normativa europea, se parliamo di livelli medi di concentrazione. Il nostro problema è il numero di giorni di sforamento, che non possono superare i 35 all’anno, e la nostra posizione morfologica non ci aiuta”.