È morto a 85 anni Attilio Maseri, cardiologo personale di Papa Wojtyla e della regina Elisabetta II. Era considerato uno dei più grandi specialisti italiani e internazionali nel suo campo e aveva ricevuto diversi riconoscimenti in tutto il mondo. Laureato all’università di Padova, Maseri si era specializzato a Pisa in Cardiologia e medicina nucleare, per trasferirsi poi alla Columbia University di New York. Dopo gli anni Ottanta, rientrò a Roma nel 1991 per fare il direttore dell’istituto di Cardiologia del Policlinico Gemelli dove curò Papa Giovanni Paolo II dopo l’attentato di cui fu vittima.



Autore di più di 750 articoli e testi di medicina su riviste specializzate e internazionali, Maseri fu uno dei primi cinque europei chiamati all’Editorials board del New England Journal of Medicine, la più importante rivista scientifica di medicina al mondo. Papa Wojtyla lo nominò commendatore dell’ordine di San Gregorio Magno e nel 1998 gli venne conferita la Medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e della cultura. Nel 2005 venne nominato cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2008 diventò presidente e legale rappresentante della “Fondazione per il tuo cuore Heart care foundation onlus”, la Fondazione italiana per la lotta alle malattie cardiovascolari dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri.



MORTO ATTILIO MASERI, I PREMI INTERNAZIONALI VINTI DAL CARDIOLOGO

Attilio Maseri, che era anche docente all’Università San Raffaele di Milano e presidente della fondazione “Per il tuo cuore”, è morto ieri a Pavia di Udine. Nella sua carriera gli fu assegnato anche il King faisal international prize in Medicine (1992), il Distinguished scientist awardi dell’American college of cardiology (1997), il premio Invernizzi per la Medicina (1998), e il Gran prix scientifique dell’Institute de France (2004).

Nel 2005 Maseri ottene anche un premio attribuito da una giuria scientifica internazionale per le scoperte sul fronte delle malattie coronariche, effettuate dal professore con i suoi gruppi di ricerca prima a Pisa, poi a Londra e Roma.