Attilio Romita contro gli autori del Grande Fratello Vip 2022
Attilio Romita contro la macchina del Grande Fratello Vip 2022. Il giornalista e mezzo busto del TG1 torna a lamentarsi con gli altri vipponi citando in causa gli autori del reality show di successo di Canale 5. Dopo al terza nomination consecutiva, il giornalista è a rischio esclusione con Giaele De Donà, Antonino Spinalbese, George Ciupilan, Cristina Quaranta e Alberto De Pisis. Secondo l’ex volto del Tg1 dietro a tutto ciò c’è la volontà del GF VIP di tenere dentro al casa i concorrenti utili al gioco e alle strategie.
“Li mettono tutti con l’immunità, tutti… Appena vedono che uno dei loro sta a rischio, li mettono con l’immunità. E noi ci dobbiamo “scannare” con due cret*ni” – ha detto il giornalista che confrontandosi con Charlie Gnocchi ha aggiunto – “Tu, se non ti avessero messo con l’immunità, tu eri già fuori da qua. Invece, siccome sei stato bravo e hai tessuto una rete di relazioni utili ed efficaci e questo ti deve essere riconosciuto, a te se fai una caga*a, ti mettono l’immunità e sei a posto. Io le caga*e non le ho fatte e mi mettono in nomination”.
Attilio Romita sulla nomination di Patrizia Rossetti
Non solo, Attilio Romita ha commentato anche il motivo della nomination di Patrizia Rossetti che si è lamentata del rumore delle sue ciabatte a prima mattina e di quella di Pamela Prati che ha detto che fuma troppo. La terza nomination non è stata presa molto bene dal giornalista che ha confessato: “io sono infastidito dalla stupidità delle persone. Perché uno mi deve dire: ‘Senti, tu non ti lavi, puzzi e io ti nomino’. Ma se tu mi dici ‘Ti nomino perché le ciabatte fanno clap clap’, io ti mando a fanculo da mo fino a quando finirà il Grande Fratello. Perché mi avete rotto i coglioni. Perché non mi interessa di partecipare, di vestirmi da fatina, da maga, farmi dire che fumo troppe sigarette”.
Che dire Attilio Romita sembra davvero entrato nelle dinamiche del gioco, anche se la Rossetti dal canto suo si è difesa dicendo di aver fatto quella nomination “senza infamia e senza lode”.