Un’attività artigiana richiede indubbiamente una SCIA che comporti: una eventuale cessione, delle modifiche e l’inizio dell’impresa. L’obiettivo attuale è quello di ridurre e snellire gli adempimenti burocratici, in modo tale da non arrecare delle incongruenze tra imprenditori e fisco.

Il decreto legge numero 19 in riferimento al 2 marzo del 2024, tiene presente delle “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale numero 52 del 2 marzo 2024, prevede una modifica nel Decreto legislativo 222/2016, noto come “decreto Madia”, articolo 4-bis.



Variazioni dell’attività artigiana SCIA: le novità

Le variazioni di un’attività artigiana in merito alla SCIA da presentare ai singoli comuni italiani, non coinvolgono una tipologia individuale e/o specifica. Infatti,

  1. Artigiano edile;
  2. Carpentiere;
  3. Muratore;
  4. allestitore di stands;
  5. Graphic designer;
  6. Imbianchino;
  7. Organizzatore di corsi professionali (relativamente al settore informatico, chef, albergatore, estetista e parrucchiere);
  8. Sarto;
  9. Vetrinista;
  10. Ceramista;
  11. Creatore di articoli di bigiotteria;
  12. Fabbro;
  13. Falegname;
  14. Restauratore;
  15. Riparatore di elettrodomestici;
  16. Attività legate al settore alimentare, come ad esempio gastronomo/rosticciere/friggitore, pizzaiolo, gelatiere, pasticciere.

Snellire la burocrazia è un obiettivo comune che possa rendere le parti – fisco e imprenditori – più consolidate, nell’ottica di una collaborazione proficua e soprattutto nel lungo periodo.



Esempio pratico

Giusto per fare un esempio pratico, avviare una falegnameria richiedeva molti adempimenti, che però erano privi di fondamento giuridico. Le nuove disposizioni prevedono una riduzione degli oneri amministrativi a carico delle aziende, eliminando conseguenzialmente il titolo abilitativo per l’avvio delle nuove attività.

Paolo Zangrillo, ministro per la PA, sostiene:

Questo cambiamento riduce in modo drastico gli adempimenti, con un risparmio medio di oltre 2mila euro. Il titolo abilitativo, la cosiddetta Scia con i relativi allegati, viene eliminato anche per il calzolaio, per fare un altro esempio, azzerando i tempi e abbattendo i costi per l’avvio dell’attività. Costi burocratici azzerati anche per l’apertura di una sartoria.



Queste modifiche implicano dei cambiamenti durante gli invii della SCIA e – come accennato – un processo burocratico meno complesso e più snello.