Emilia Clarke ha difeso l’uso della tecnologia a Hollywood dopo le critiche di Sir Anthony Hopkins, che l’ha definita “inutile”.
L’attrice de Il Trono di Spade, adesso protagonista di una serie Marvel per Disney+, ha affermato che non dovrebbe esserci uno “stigma” intorno alla pratica. Spesso, infatti, gli attori si esibiscono da soli di fronte ad un sfondo vuoto: l’ambientazione e gli altri personaggi vengono poi aggiunti digitalmente in seguito. Molti attori hanno criticato tale utilizzo della tecnologia: tra questi c’è Sir Anthony, che ha interpretato Odino nei film Thor della Marvel.



“Mi hanno messo in armatura, mi hanno messo la barba. Siediti sul trono, grida un po’. Se sei seduto davanti a uno schermo verde, è inutile recitare”, ha detto l’attore. Per Ewan McGregor, che ha interpretato Obi-Wan Kenobi nei prequel di Star Wars, il lavoro “Dopo tre o quattro mesi, diventa davvero noioso”. Riferendosi alle palline di motion capture utilizzate per tracciare il movimento davanti a uno schermo verde, ha aggiunto: “Stai parlando di palline da tennis, che alla fine saranno creature aliene… Non voglio essere scortese, ma non è Shakespeare. Non c’è qualcosa da scavare nel dialogo che possa soddisfarti quando non c’è ambiente lì”.



La “difesa” di Emilia Clarke

La tecnologia viene abitualmente utilizzata nei film di Hollywood per alterare l’aspetto dei personaggi. La polemica, però, non è affatto nuova. Nel 2019 Martin Scorsese disse che i film Marvel “non erano cinema”. Il regista aveva affermato: “Onestamente, il più vicino possibile pensa a loro, ben fatti come sono, con attori che fanno del loro meglio date le circostanze, sono i parchi a tema. Non è il cinema di esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive, psicologiche a un altro essere umano”.

Di diverso avviso è Emilia Clarke, che ne Il Trono di Spade ha trascorso giorni davanti a uno schermo verde cavalcando un aggeggio simile a un toro meccanico, scherzando sul fatto che le abbia lasciato “piaghe da sella”. L’attrice, a Los Angeles Times, ha denunciato la mancata voglia da parte dei colleghi di recitare in simili pellicole. “Lo stigma è che le persone non recitano in questi film”, ha sottolineato, tanto da arrivare alla conclusione che “Il cast è ridicolo”.