Non si sono ancora placati i rumors sul fuorionda choc di Vittorio Emanuele di Savoia, il quale ha affermato di essere stato testimone di un altro “incidente” con protagonista un giovane re Juan Carlos. Ora la regista e produttrice Beatrice Borromeo ha deciso di rompere il silenzio concedendo una lunga intervista a Il Corriere della Sera. “Ero anzi stupita che nei primi giorni dopo il lancio nessuno parlasse di quella registrazione, che è fondamentale per capire davvero la storia di Vittorio Emanuele – spiega Borromeo – Quello scoop può sembrare scollegato dal resto del documentario solo a un osservatore distratto: il fatto che Savoia, durante la sua adolescenza, cioè negli anni in cui s’impara tutto del mondo, abbia assistito a un incidente analogo al suo, che ha provocato una morte subito insabbiata (quella del fratello minore di Juan Carlos, Alfonso, ucciso da un colpo accidentale d’arma da fuoco, ndr ), è il tassello mancante per capire davvero la vicenda di Cavallo”.
La regista ha inoltre spiegato che Emanuele Filiberto “ha dichiarato di non essere pentito e credo non debba esserlo, perché di lui esce un ritratto profondo e inedito”. Aggiungendo che “mi ha fatto un grande piacere che abbia considerato il documentario equilibrato, ed è stato grazie al suo aiuto se siamo riusciti ad aprire anche tante altre finestre sulla vita del principe: la sua infanzia, gli anni dell’esilio, la storia d’amore con Marina, l’Iran, e il suo essere figlio trascurato che è riuscito a spezzare quella dinamica anaffettiva diventando un buon padre. Cosa che, tra l’altro, rende molto umano il fatto che Emanuele lo difenderà, a prescindere, per tutta la vita”.
Beatrice Borromeo: “audio Vittorio Emanuele? Mio documentario va oltre inchiesta”
Beatrice Borromeo, produttrice e regista de “Il Principe”, docu-serie su Vittorio Emanuele di Savoia e il caso dell’omicidio di Cavallo, tra le pagine de Il Corriere della Sera ammette che “non credo che Marina (Doria, ndr) avrebbe mai parlato con me, ma ha accettato di rispondere alle mie domande tramite suo figlio (Emanuele Filiberto, ndr), che l’ha registrata. Per me era fondamentale che ci fosse lei, che è così centrale nella storia”.
In merito alla verità sul fuorionda di Vittorio Emanuele di Savoia, il re Juan Carlos e le vicende rimaste ancora oscure, Beatrice Borromeo si dice convinta che “i fatti e tutte le versioni sono oggi a disposizione di chi vuole conoscerli. Ma questo documentario va al di là dell’inchiesta, è il racconto di traumi ereditati per generazioni e di viaggi coraggiosi alla ricerca della riconciliazione col passato”.