I dati di ascolto Auditel inerenti al primo maggio sono stati rilasciati attorno alle 13 e, come è emerso nelle scorse ore, tale ritardo è legato ai controlli supplementari necessari per il cambio del perimetro della misurazione dell’ascolto televisivo. Una rivoluzione annunciata a metà aprile dal presidente Auditel, Andrea Imperiali, nel corso della presentazione della relazione annuale in Senato, quando ha evidenziato come ormai, ai 45 milioni di apparecchi televisivi presenti nelle case degli italiani, si aggiungano circa 75 milioni di nuovi schermi connessi.
Di conseguenza, Auditel ha adeguato i suoi sistemi di rilevazione degli ascolti, passando alla Total Audience che consente di monitorare, mediante tecnologie innovative, non soltanto l’utenza televisiva tradizionale, ma anche tutti i device connessi: “Non ci sono dubbi – ha dichiarato Imperiali, le cui parole campeggiano su Tiscali News –. La tv in streaming è il palcoscenico globale della sfida in atto fra i giganti statunitensi, che muovono tutti alla conquista dell’Europa e dell’Asia. In risposta alla crescita tumultuosa dei giganti dello streaming anche in Europa si comincia ad assistere ai primi fenomeni di consolidamento cross-country fra i campioni nazionali della tv commerciale. La fruizione dei contenuti da familiare è diventata individuale, da indoor è diventata in mobilità, da lineare a on demand, grazie a circa 60 diverse tipologie di device attraverso i quali si può accedere a contenuti audiovisivi”.
AUDITEL E IL NUOVO METODO DI RILEVAZIONE: COS’È TOTAL AUDIENCE
Auditel ha quindi aggiornato il metodo di rilevazione basato sul modello di Joint Industry Committee. Total Audience combina il sistema campionario, capace, grazie al SuperPanel, di misurare i consumi fruiti attraverso tutti i televisori e il sistema censuario, in grado di rilevare con granularità l’ascolto di ogni device, attraverso l’utilizzo di software specifici.
Come si legge ancora su Tiscali News, le novità si muovono nel solco delle linee tracciate dall’Agcom, il cui presidente, Giacomo Lasorella, ha auspicato una razionalizzazione dei sistemi di rilevazione: “Le grandi piattaforme online e i servizi OTT sono stati sino ad ora, in linea di massima, poco propensi ad aderire a misurazioni di natura censuaria effettuate da soggetti terzi e il fatto che i nuovi operatori effettuino rilevazioni del traffico sviluppato in maniera autonoma incrementa il rischio di introdurre sul mercato dati derivanti da metriche e convenzioni diversi tra loro”.