Ad appena 5 giorni dal recentissimo 25 aprile 2024, i lavoratori di tutto il mondo si preparano ad un nuovo giorno di riposo (che speriamo possiate passare in compagnia dei vostri familiari o degli amici di una vita): domani, infatti, si festeggerà il 1 maggio 2024, più noto con il nome di ‘festa di lavoratori‘ che oltre al meritato riposo è un’occasione per scambiarvi gli auguri, pensando anche a tutti quei colleghi che domani riposeranno con voi (ma anche a quelle povere anime che dovranno necessariamente lavorare). Così, mentre voi vi preparate a festeggiare, noi siamo sempre qui ad accompagnarvi con alcune frasi più o meno famose che rimandano al lavoro (ma anche al 1 maggio in sé), ricordandovi che sarete assolutamente liberi di copiarle e usarle per i vostri auguri; ma vi consigliamo anche di personalizzarle leggermente per renderle più originali.



E partendo proprio da quel più volte citato riposo, facciamo subito riferimento al nostro Pontefice, che parlando dei lavoratori ha ricordato che “una persona che lavora dovrebbe avere anche il tempo per ritemprarsi, stare con la famiglia, divertirsi, leggere, ascoltare musica, praticare uno sport“: aggiungendo poi un “auguri di buon 1 maggio” o qualcosa che rimandi alla festa dei lavoratori, in pochi minuti sarete riusciti a portarvi a casa un perfetto messaggio!



Le migliori poesie per il 1 maggio 2024: gli auguri letterari tra Alda Merini e Umberto Saba

Ma oltre alle frasi, nelle ultime festività su queste stesse pagine ci siamo prodigati nel suggerirvi una serie di poesie e componimenti letterari utili per i vostri auguri e ci teniamo a rinnovare questa (ormai potremmo definirla tale) tradizione anche il 1 maggio, partendo da Alda Merini: “Mia madre invece aveva un vecchio grembiule/ per la festa e il lavoro,/ a lui si consolava vivendo./ In quel grembiule noi trovammo ristoro/ fu dato agli straccivendoli/ dopo la morte, ma un barbone/ ne fece un molle cuscino“.



La seconda invece passa il microfono al ‘collega’ Umberto Saba, che  ha dedicato un intero componimento a chi domani non avrà nulla da festeggiare: i disoccupati. “Dove sen va così di buon mattino quell’uomo? Ha gli occhi volti all’interno, la faccia si dura e stanca. Forse cantò coi soldati di un’altra guerra, che fu la nostra guerra. Zitto egli sen va, poggiato al suo bastone e al suo destino, tra gente che si pigia in lunghe file alle botteghe vuote. E suona la cornetta dell’aria grigia dello spazzino“. Infine, in questo 1 maggio per fare degli auguri un pochino più originali, potreste anche decidere di citare quel primo articolo della nostra splendida Costituzione, che ricorda come l’Italia sia “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro“.