Arriva la Festa della Liberazione 2024: consigli utili per usare frasi originali di auguri buon 25 aprile 2024

Si avvicina sempre di più il momento in cui (patriotticamente) tutti noi italiani ci riuniremo attorno figurativamente attorno al nostro tricolore per celebrare e farci gli auguri (non necessariamente di persona, ma anche tramite alcune frasi inviate per messaggio) di buon 25 aprile 2024, nel giorno della Festa della Liberazione: come ogni anno, la data fissata è quella di domani, ovvero il 25 aprile 2024, giorno in cui nel 1945 il CLNAI proclamò per tutti i territorio occupati dai nazifascisti l’insurrezione dando il via a tutti quei fervori repubblicani che di lì a poco più di anno aprirono le porte al famoso referendum tra monarchia e repubblica.



Oltre al (certamente non trascurabile) bagaglio storico del 25 aprile e della Festa della Liberazione, domani moltissimi lavoratori potranno godere di 24 ore di libertà, da trascorrere in compagnia dei propri cari (che siano amici o parenti, poco importa), mentre noi vogliamo lasciarvi con un pochino di anticipo alcune frasi che tra oggi e domani potrete salvare per poi riutilizzare nei vostri messaggi di auguri di buon 25 aprile 2024! Un paio di giorni fa, su queste stesse pagine, ci siamo concentrati come spunto per gli auguri soprattutto su frasi aforismi e citazioni che direttamente o indirettamente parlano della Liberazione e della festa istituita per il 25 aprile 2024, mentre oggi (almeno in questa tornata) vi proporremo giusto un paio di poesie, tra Pavese, Rodari e Ungaretti.



Da Rodari ad Ungaretti, le frasi delle migliori poesie sulla Festa della Liberazione per gli auguri di buon 25 aprile 2024

Chi tra voi ha la mente più allenata (o un figlio che frequenta le scuole medie) ricorderà che il 25 aprile è da sempre fonte inesauribile per poeti, filosofi e pensatori, che hanno creato una vera e propria bibliografia di componimenti, pensieri e poesie. Con un pizzico di malinconia, per esempio, Cesare Pavese (nella sua ‘Tu non sai le colline‘, ci cui citiamo solo alcune frasi per i vostri auguri) ha ricordato tutti i martiri che ci hanno permesso di festeggiare la Festa della Libertà: “Tu non sai le colline/ dove si è sparso il sangue./ Tutti quanti fuggimmo/ tutti quanti gettammo/ l’arma e il nome“.



Sulla stessa linea anche il componimento ‘La madre del partigiano‘ di Gianni Rodari, che parlando della morte di un partigiano che lascia “sulla neve bianca bianca/ una macchia color vermiglio“, apre anche a quella speranza che oggi accompagna la Festa della liberazione, ricordando che “quando il sole la neve scioglie/ un fiore rosso vedi spuntare“: è il fiore “della libertà“. Infine, chiudiamo queste prime frasi sul 25 aprile con le parole di un altro mostro sacro della letteratura italiana, Giuseppe Ungaretti, che in un componimento pensò ai ‘Morti per la Resistenza’: “Qui/ vivono per sempre/ gli occhi che furono chiusi alla luce/ perché tutti/ li avessero aperti/ per sempre/ alla luce“.