Le aule di scuola tradizionali si trasformano in “Spazi emozionali” multidisciplinari, per trasformare le lezioni in vere e proprie “Esperienze personalizzate”. Si tratta del modello chiamato DADA, cioè Didattica per Ambienti, lanciato su tutto il territorio nazionale come innovazione degli ambienti scolastici, per facilitare la formazione attraverso percorsi che saranno svolti in un rinnovato spazio che punta a facilitare l’apprendimento anche grazie all’allestimento completamente trasformato. Un Istituto comprensivo di Agrigento ha scelto di adottare questo nuovo programma e quindi ha annunciato dopo l’ultimo Collegio Docenti, il nuovo progetto. Che partirà ufficialmente a settembre 2024, nelle scuole secondarie di primo grado “Anna Frank” e “Vincenzo Reale”.
In occasione del nuovo anno scolastico quindi, gli alunni si sposteranno nel cambio d’ora, da uno spazio all’altro, in aule tematiche e allestite non solo per discipline ma anche a seconda delle esigenze dei singoli studenti. Il dirigente scolastico Alfio Russo, come riportato sul sito OrizzonteScuola, ha dichiarato che: “L’obiettivo è costruire un edificio apprenditivo“, che diventerà un “luogo sociale tematico” dove ci sarà spazio anche per l’apprendimento non formale.
Scuola, via le aule tradizionali, gli studenti si spostano tra “spazi esperenziali”: come funziona il modello DADA
Il modello scuole DADA è un progetto che propone la sostituzione delle classiche aule, con spazi didattici divisi per ambienti di apprendimento. Questo programma è stato già adottato in due istituti di Roma con l’obiettivo di migliorare gli insegnamenti grazie alle nuove funzionalità organizzative. Si tratta infatti, di utilizzare gli spazi a disposizione in modo dinamico, facendo spostare gli alunni da un ambiente all’altro, ognuno di questi finalizzato all’apprendimento attivo e personalizzato.
Come illustrato sul sito Scuoledada.it, che spiega le finalità di questo innovativo modello: “L’approccio dinamico e fluido, considera gli spostamenti degli studenti buona occasione per l’ottimizzazione dei tempi morti, nei cambi d’ora, e stimolo “energizzante” la capacità di concentrazione come testimoniato da accreditati studi neuroscientifici.“