I disturbi alimentari aumentano tra i bambini. Nel Lazio, come riportato da Il Tempo, negli ultimi due anni i ricoveri per il problema in questione sono aumentati del 50% tra coloro che hanno meno di 12 anni. La maggior parte dei pazienti soffre di obesità infantile. Il 30,8% di coloro che hanno meno di 8 anni ne soffre. Un dato al di sopra della media nazionale, che si attesta al 29,7%. Lo stesso vale per i ragazzini, dove i dati sono del 21,7% a fronte del 20,4% italiano. In casi estremi, gli adolescenti arrivano a pesare fino a un quintale.
Il fenomeno sta diventando sempre più preoccupante. “Il lockdown prima e le restrizioni alla socialità dopo hanno fatto da detonatore per un malessere che era spesso già presente, a volte in maniera meno manifesta a volte di più. Il Covid e la quarantena sono stati sicuramente fattori di accelerazione, ma molte di queste ragazze e di questi ragazzi erano già allenati a mangiare di nascosto, a vomitare di nascosto, a vivere di nascosto”, ha spiegato la dottoressa Valeria Zanna, responsabile di Anoressia e di disturbi alimentari del Bambino Gesù.
Aumentano disturbi alimentari tra bambini: un terzo è obeso. Le cure
La comunità scientifica si sta interrogando su come contrastare l’aumento dei disturbi alimentari tra bambini. È una vera e propria corsa contro il tempo e spesso i farmaci non sono disponibili per pazienti così piccoli. È per questo motivo che a dicembre scorso sono stati autorizzati due medicinali contro l’obesità, anche per la fascia pediatrica: uno per alcune forme genetiche rare a partire dai sei anni ed un ormone gastrointestinale umano che agisce riducendo l’appetito a partire dai dodici anni.
“Il farmaco non sostituisce ma si affianca alla correzione dello stile di vita. Una possibilità che non avevamo e che ora è disponibile: farmaci che comportano una riduzione del peso anche del 10%. Poi, se nemmeno le medicine funzionano, si può considerare l’intervento chirurgico”, ha chiarito Claudio Maffeis, professore di Pediatria all’Università di Verona.