La crisi da Covid, oltre che sanitaria, si dichiara nei fatti anche una pericolosa spada di Damocle stabilmente assestata, ormai da un biennio, sulle teste e sulle tasche degli italiani.
Con l’inflazione galoppante e senza redini tornata ai livelli del 2012 che fu pari al 3,2% quando il Paese era retto da un governo simil-tecnico.
A fronte di ciò, invece, la crescita del PIL si dà in calo nel 2022. A farne le spese sono, soprattutto, partite Iva e PMI che costituiscono l’ossatura portante del tessuto produttivo nazionale, già ampiamente gravato dalla concorrenza spietata del web con l’e-commerce quale modalità di acquisto preferita dai consumatori disperatamente alla continua ed estenuante ricerca del miglior prezzo di mercato per ciascun bene acquistato.
“Prezzo del carrello della spesa in aumento in media del 15 per cento in più, cresce anche in regione la ricerca di offerte e sconti nei supermercati e discount”.
Lo rivelano, in una nota condivisa in anteprima con l’agenzia Ansa l’avvocato Patrizia Polliotto, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte, e il giornalista Maurizio Scandurra, autori di uno studio congiunto sugli effetti della crisi pandemica.
“La corsa al miglior prezzo per gli alimentari ha raggiunto livelli vertiginosi come mai dal Dopoguerra: più 230% per le uova, più 80% per la carne, più 140% per il vino, più 120% per l’acqua, e ben più 2000% per i salumi . Mentre per i prodotti da panificazione inclusi biscotti e crackers, frutta e verdura la caccia alle scontistiche sale rispettivamente circa del 40, 5 e 15 per cento”.
Il fenomeno “Colpisce anche il web – approfondisce Scandurra, volto noto di ‘Canale Italia’ e opinionista per ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ e ‘Radio Radio’ – facendo registrare quasi il 40% in più di ricerca di promozioni per cibo, prodotti per la casa e vestiario”.
E tutto questo “E’ dovuto a fattori diffusi quali il rincaro dell’energia e delle bollette, le materie prime alle stelle, i problemi di rifornimento altresì dovuti a condizioni climatiche che condizionano i raccolti, e sull’aumento di speculazione e sperequazione finanziaria post-Covid nei settori strategici quali nutrimento ed energia”, spiega l’Avvocato Patrizia Polliotto.
Per poi riprendere: “Se il Pil non aumenta mentre cresce l’inflazione il consumatore non può che avere un problema, poiché vedrà ridursi in maniera notevole il proprio potere d’acquisto. L’inflazione si collega alla crescita dell’economia, e se è inversamente proporzionale all’aumento dei prezzi al consumo e del prodotto interno loro la spesa pro capite si riduce”, chiosa infine il noto legale, anche Presidente dell’IRCCS Istituto Ortopedico ‘Galeazzi’ di Milano del ‘Gruppo San Donato’ (il più importante player sanitario privato italiano) e titolare di importanti incarichi al vertice in primarie realtà nazionali leader di settore tra cui ‘Compagnia di San Paolo’, ‘Juventus’, ‘Zucchi’, ‘Reply’, ‘Engineering’ e ‘NB Aurora’.