Cresce la preoccupazione degli italiani per le bollette di luce e gas. Se già nella prima metà del 2021 Arera – l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente – aveva confermato un aumento delle bollette dell’energia in tutela pari al 3,8% per l’elettricità e al 3,9% per il gas, i nuovi dati confermano un preoccupante trend di crescita. A causarlo, un mix eccezionale, che unisce alla dinamica dei prezzi delle materie prime – ai massimi storici dalla ripresa – le difficoltà di approvvigionamento nelle diverse filiere e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2.
La concomitanza tra questi elementi avrebbe portato a un incremento superiore al 45% per l’elettricità e di oltre il 30% per il gas, se non fosse intervenuta l’Autorità, che ha annullato temporaneamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà. Applicando ai numeri attuali le misure varate dall’Esecutivo, valide per il trimestre ottobre-dicembre, e grazie alla riduzione dell’Iva contenuta nel Decreto, l’aumento per la famiglia tipo, in tutela, è ridotto a +29,8% per l’elettricità e a +14,4% per il gas. Il Decreto di urgenza del Governo ha inoltre stanziato risorse utili ad attutire l’impatto dei rialzi su 29 milioni di famiglie e su 6 milioni di microimprese.
Secondo Arera, infatti, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal Decreto per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l’elettricità, e per 2,5 milioni che fruiscono del “bonus gas”, in base all’Isee. Per tutti gli altri, invece, il peso degli aumenti si è fatto sentire in maniera consistente.
Da esperto del settore conosco la difficoltà di agire sui meccanismi di un mercato così complesso e vario. Tuttavia, da Presidente di un’azienda multi-utility orientata al consumatore, riconosco anche che dovremmo cercare di agevolare i nostri clienti, sostenerli e incentivarli attraverso un’assistenza adeguata e servizi ad hoc.
Nella pratica, educare i consumatori è molto importante in queste situazioni. Può essere utile ricordare loro gli strumenti e i trucchi da usare per tenere a freno i consumi, così come insegnare il modo corretto di leggere una bolletta. Ancora prima, però, è fondamentale far capire loro che alternative hanno a disposizione: da una parte il mercato tutelato, dall’altra quello libero.
Nel mercato libero, per esempio, i contratti a prezzo fisso hanno consentito ai clienti un notevole risparmio rispetto agli incrementi del settore. E non è detto che l’azienda che propone quel tipo di contratti debba vedere di conseguenza ridotta la propria profittabilità: gestioni economiche lungimiranti possono evitare un impatto negativo in questo senso. Noi ci siamo riusciti e abbiamo rispettato i piani industriali che ci eravamo prefissati, senza per questo scontentare i clienti. Un esempio concreto, questo, di come muoversi nel libero mercato possa permettere ai clienti un risparmio, indipendentemente da eventuali misure di sostegno attuate dal Governo. Queste rappresentano infatti un aiuto importante, ma non risolutivo.
È quindi compito delle aziende di servizi cercare di muoversi rapidamente verso l’innovazione e la semplificazione, contenendo di conseguenza i costi, come fa il mio gruppo. Sappiamo che il cammino è ancora lungo, ma dobbiamo impegnarci attivamente nell’affrontare situazioni difficili – come nel caso dei rincari in bolletta – senza farle pesare sull’utente finale, che deve essere il più possibile tutelato.
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