Aumenta il canone del telepass e tutti stanno zitti. Scarni comunicati dell’azienda, numero verde intasato, rassegna stampa minimalista, associazioni dei consumatori silenti, per cui viene da chiedersi come mai quando si parla di autostrade e dei servizi connessi tutto passi in sordina. Secondo Telepass Spa, la nuova politica tariffaria permetterà alla società di diventare il principale operatore di mobilità integrata non solo legata alle autostrade, ma anche alle aree urbane. Il tutto però a scapito degli utenti e dei consumatori che da subito vedranno un aumento considerevole delle tariffe. Un disagio notevole, perché in Italia il pagamento elettronico dei tratti autostradali non è un optional, ma una necessità, visto che l’intasamento delle autostrade (ricordiamo che in Germania sono gratuite) rende quasi indispensabile usare i telepedaggi, soprattutto nelle aree metropolitane.
In pratica Telepass a partire dal 1° luglio 2024 introduce un aumento del 113% sul contratto family (che scompare per chiamarsi d’ora in poi contratto base), che passa da 1,83 a 3,90 euro al mese, con un risultato immediato del nuovo canone annuale, che arriva alla considerevole cifra di 46,8 euro. L’intento è quello di rimanere leader nel settore della mobilità vista la concorrenza di UnipolMove e Mooneygo, introdotta dopo la liberalizzazione del 2021. L’investimento previsto è di 500 milioni di euro, ma secondo indiscrezioni di stampa la ristrutturazione delle tariffe permetterà a Telepass Spa di passare da 7 a 10 milioni di clienti e i ricavi previsti per il 2030 saranno circa 1 miliardo di euro.
È poi doveroso render noto che Telepass Spa è una controllata della multinazionale Mundys Spa, dallo scorso marzo la nuova denominazione di Atlantia Spa, la società dei Benetton coinvolta nel crollo del Ponte Morandi di Genova, con interessi prevalenti sempre nel business di autostrade e aeroporti. Mundys/Atlantia ora non ha più a che fare con la gestione delle autostrade, cedute su forte pressione dell’opinione pubblica nel 2021 per 9 miliardi a una società controllata da Cassa depositi e prestiti, ma come si è visto si occupa sempre di servizi autostradali e al solito, per semplificare, investendo i ricavi delle tariffe pagate degli utenti, per migliorare il proprio progetto industriale.
Nell’Italia dalle 100 Authority, a garanzia di consumatori e cittadini, bisogna però notare che gli aumenti sono più elevati del 113%, in quanto già nel 2022 il canone family era passato da 1,26 a 1,83 euro al mese con un aumento che allora era del 45%. Ora il contratto base, arrivando a 3,89 euro mensili, di fatto triplica, e gli incrementi raggiungono la stratosferica cifra del 300% in soli due anni. Insomma, la questione dei costi autostradali è sempre una “gallina dalle uova d’oro”, anche perché le variazioni vengono introdotte con una modifica unilaterale del contratto. “È l’economia di mercato, bellezza”, si potrebbe dire parafrasando un celeberrimo film di Humphrey Bogart, ma in realtà in questa vicenda non emerge nessuna tutela dei consumatori e prevale la logica del prendere o lasciare, seguendo l’adagio “o ti adegui e paghi o rinunci”. Insomma, l’utente non ha nessuna difesa dinnanzi agli aumenti indiscriminati.
A guardar bene la politica tariffaria di Telepass Spa è comunque molto accorta a garantire i propri vantaggi, perché, pur offrendo numerose possibilità e opzioni, alza i costi medi in modo considerevole rispetto al passato. La prima opzione è quella “base”, ne abbiamo parlato, e consentirà di associare due targhe al dispositivo, di accedere al telepedaggio, all’Area C di Milano, al traghetto per lo Stretto di Messina, ai parcheggi convenzionati e posizionarsi sulle strisce blu. La seconda è l’offerta “plus” a 4,90 euro al mese (58,8 l’anno), in cui gli abbonati potranno beneficiare di oltre venti servizi, rispetto ai sei offerti dal piano base, tra cui ci sono Skipass con impianti convenzionati, pagamento digitale e biglietti del trasporto pubblico. Il terzo metodo si chiama “pay per use” che permette l’addebito di 2,5 euro al mese nei primi 12 mesi e poi dopo un anno un euro giornaliero solo nei giorni di effettivo utilizzo del servizio. Uno specchietto per le allodole, quest’ultimo, che rischia di costare moltissimo agli automobilisti perché sembra conveniente, ma in realtà potrebbe essere salatissimo, se si avesse improvvisamente bisogno di usare ripetutamente i servizi autostradali, rischiando di andare incontro a costi ben maggior dei canoni base o plus.
A conti fatti sembra proprio che gli accorti contabili di Telepass Spa abbiano trovato il modo di far digerire gli aumenti della tariffa family, senza offrire valide alternative.
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