Ecdc: “La Cina al momento non preoccupa”

In una nota diffusa dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) è stato fatto il punto sull’aumento di casi Covid in Cina, parlando delle possibili ripercussioni sull’Unione Europea. L’Ecdc scrive: “Non si prevede che l’ondata di casi Covid in Cina influirà sulla situazione epidemiologica del Covid-19 nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo”. Le varianti in circolo in Cina al momento “sono già in circolazione nell’Ue e, in quanto tali, non rappresentano un pericolo per la risposta immunitaria dei cittadini Ue/SEE. Inoltre, i cittadini dell’Ue/SEE hanno livelli di immunità e vaccinazione relativamente elevati”.



L’aumento ingente di casi Covid in Cina ha portato all’incremento, in vari Paesi occidentali, di misure restrittive contro il Paese. L’Ecdc ha ricostruito la situazione epidemiologica del Paese nella nota. Dopo il picco raggiunto lo scorso 2 dicembre, “nelle ultime tre settimane, l’incidenza è diminuita, probabilmente anche a causa di un minor numero di test effettuati”. La mancanza di dati affidabili da parte della Cina non permette però una ricostruzione adeguata “sui casi di Covid-19, sui ricoveri ospedalieri, sui decessi, nonché sulla capacità e sull’occupazione delle unità di terapia intensiva in Cina“.



Ecdc: “Tutte le varianti rilevate in Cina”

Come spiega l’Ecdc, nonostante i dati da parte della Cina non siano affidabili, è possibile comprendere quali varianti stiano circolando in questo momento. Sono infatti disponibili dati solidi in merito. Secondo l’organismo europeo, nell’ultimo mese la Cina ha depositato 592 sequenze del virus Sars-Cov-2. Di queste, ben 540 sono state depositate nella sola settimana che va dal 25 al 30 dicembre. Il 35% di queste era rappresentato però dalla sotto-variante BA.5.2, il 24% da BF.7, il 18% da BQ.1 (cosiddetta Cerberus), il 5% da BA.2.75 (detta Centaurus), il 4% da XBB (Gryphon) e il 2% da BA.2, come spiega Sky Tg 24.



Sono state rintracciate inoltre le sotto-varianti BA.5.6, BA.4.6, BM.4.1.1 e BA.2.3.20. Al momento dunque non è stata rilevata nessuna nuova variante: si tratta di un elemento rassicurante in quanto al momento in Europa non circolano varianti che non rientrino nel raggio di azione del vaccino. Tuttavia, spiega l’Ecdc, “se necessario, saranno riviste le valutazioni del rischio e si procederà ad adeguare le azioni“.