Con la crisi di Governo si torna a parlare di aumento dell’Iva, un rischio che aleggia da tempo sull’economia italiana e che è di nuovo al centro del dibattito politico e non. L’aumento in questione vale 23,1 miliardi di euro per il solo 2020, riporta Il Sole 24 Ore, e per evitarlo bisognerà coprirlo con aumenti di tasse, tagli di spesa o ampliamenti del deficit, anche se in quest’ultimo caso preoccupano le frizioni tra Italia ed Unione Europea, senza dimenticare le reazioni dei mercati. La caduta dell’esecutivo Lega-M5s ‘complica’ soltanto la situazione, poiché il calendario a disposizione per scongiurare il rischio sarà ridotto: il nuovo Governo avrà giorni in meno per evitare l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, senza dimenticare che si tratta di un’evenienza che circola da diversi anni: le prime clausole di salvaguardia sono del 2011, governo Berlusconi, e sono state prolungate da tutti gli esecutivi seguenti.



AUMENTO IVA, LE CIFRE DEL RINCARO

Problemi di calendario, dunque: tra caduta del Governo, nuove elezioni e formazione del nuovo esecutivo bisognerebbe fare i conti con giorni in meno per disinnescare l’attivazione delle clausole di salvaguardia, iter non necessario in caso di Governo tecnico. Come spiegano i colleghi de Il Sole 24 Ore, è previsto un aumento dell’Iva dal 22% al 25,2%, dal 10% al 13% per l’imposta ridotta. Secondo i calcoli del quotidiano economico è previsto un costo medio di 541 euro in più a famiglia. La ricerca evidenzia che i più colpiti dal rincaro potrebbero essere le coppie con due figli (esborso extra di 756 euro) e quelle con tre o più figli (esborso extra di 736 euro). Passando al livello territoriale, l’aumento andrebbe ad incidere maggiormente sulle regioni più ricche: 681 euro all’anno in più in provincia di Bolzano, 660 in Valle d’Aosta e 648 in Lombardia.

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