I contribuenti hanno oramai compreso che l’aumento della rendita catastale scatta nel momento in cui vengono effettuati degli importanti lavori edilizi, come ad esempio l’intervento goduto con il Superbonus 110. L’Agenzia delle Entrate starebbe già predisponendo una serie di lettere di compliance da inviare ai diretti interessati.
Lettere che almeno in un primo momento non dovrebbero destare preoccupazione, visto che si tratta di un avviso bonario in cui l’Ade chiede il rendiconto a quei contribuenti che hanno eseguito interventi edilizi sull’immobile interessato ma che non hanno – ad esempio – presentato il documento che attesta la variazione al catasto.
Aumento rendita catastale dopo i lavori è un obbligo
L’aumento della rendita catastale si verifica inevitabilmente, quando un immobile viene sottoposto a dei lavori edilizi come l’esempio del Superbonus. A quel punto l’onere del contribuente – dopo aver ceduto il credito d’imposta – è di comunicare al catasto la variazione.
Ed è proprio in questo caso che l’Agenzia delle Entrate – dopo le opportune verifiche incrociando i dati – starebbe preparando le lettere d’avviso bonario. Gli interessati sono coloro che hanno ceduto il credito dopo il bonus edilizio goduto, ma che allo stesso tempo non hanno provveduto a dichiarare al catasto tali interventi.
Al momento si suppone che le comunicazioni complessive potrebbero riguardare ben 500.000 unità immobiliari coinvolte nella vicenda. Tuttavia, al momento in cui scriviamo non sembra essere arrivata alcuna lettera di compliace, ma ciò non significa che non potrebbe essere spedita a breve.
Lo stesso Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’ente previdenziale, ha spiegato che il confronto partirà dai dati registrati al catasto e la cessione del credito fiscale già avvenuta.
Quali lavori sono coinvolti nell’aumento?
Un aumento della rendita catastale che si aggira al 15%, prevede l’obbligo di comunicarlo al catasto. Ma ora i contribuenti si domandano quali sono gli interventi che possono far slittare in una classe più alta il proprio immobile oggetto degli interventi.
Oltre ad una relazione tecnica ben sviluppata, gli interventi che possono far schizzare significativamente il valore di un immobile sono legati ai bonus edilizi che permettono una riqualificazione energetica (ad esempio installando il cappotto termico), e gli interventi relativi cambio d’uso (ad esempio ad ufficio a residenza abitativa).
Possono tuttavia, sussistere dei casi in cui anche a fronte di alcuni lavori – come è già accaduto a Trevi – l’unità immobiliare non aumenti il suo valore catastale, questo perché magari negli anni ha ricevuto già degli interventi di ristrutturazione.