L’aumento delle spese militari è stato uno degli argomenti al centro di un sondaggio Emg per “Cartabianca”, trasmissione di Rai Tre condotta da Bianca Berlinguer e andata in onda nella serata di martedì 29 marzo 2022. In particolare, dall’esame delle statistiche raccolte, si nota come più di un italiano su due sia contrario all’incremento di questa voce: al quesito “lei è favorevole alle spese militari fino al 2% del Pil come è stato stabilito da un’intesa tra i Paesi NATO nel 2014?“, il 54% degli intervistati ha risposto negativamente. Soltanto il 23% degli italiani ha riferito di essere favorevole, percentuale analoga a quella di chi preferisce non rispondere.



Insomma, la popolazione, alla luce di questi numeri, è distante anni luce rispetto all’ideologia espressa dai partiti a livello parlamentare, che si erano detti quasi tutti favorevoli all’incremento delle spese militari. Altresì, secondo la rilevazione Emg, il 50% degli intervistati è contrario all’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia, col 34% che è favorevole e il 16% che non risponde.



AUMENTO SPESE MILITARI E FORNITURE DI GAS RUSSO: IL PENSIERO E LE OPINIONI DEGLI ITALIANI

Oltre alla questione connessa all’aumento delle spese militari sino al 2% del Pil, sempre nell’ambito dell’indagine eseguita per “Cartabianca” da Emg, il 57% degli italiani si è detto favorevole a “rinunciare alle forniture di gas russo privandosi di energia elettrica e riscaldamento per qualche ora al giorno pur di dare un chiaro segnale di condanna sull’aggressore dell’Ucraina”. Il 27%, invece, è contrario a questa ipotesi e il 16% non risponde.

Infine, quali sono le paure più grandi legate al conflitto bellico divampato in landa ucraina? Questo era un interrogativo che consentiva all’intervistato più di un’opzione di risposta: per il 59% degli italiani ci sono le conseguenze economiche. Il 48% ha indicato di temere di più un incidente in una centrale nucleare, mentre per il 40% la possibile entrata in guerra del nostro Paese è il fantasma che incute maggior timore. Soltanto il 18% degli intervistati ha evidenziato tra gli elementi negativi inerenti al conflitto il corposo approdo di profughi entro i nostri confini nazionali.