Come sappiamo il 2022 è stato un anno in cui l’eurozona e tutto il mondo ha dovuto affrontare i momenti in cui le materie prime hanno subito dei rincari a cui i consumatori e le aziende non erano preparati: si è trattato di un momento di inflazione straordinaria e imprevedibile, sicuramente rafforzata da un insieme di contingenze tra cui i due anni di pandemia e la guerra in Ucraina.
Tutto questo ha portato lo Stato a ricalcolare i sussidi di welfare, le pensioni (sulla base dell’indice perequativo) e gli stipendi. Per questo sono stati firmati dei nuovi contratti collettivi: ecco chi riceverà fino a 300 euro in più a luglio.
Aumento stipendi: chi beneficerà del ricalcolo necessario
Proprio a causa dell’aumento dell’inflazione del 2022, nel mese di luglio 2023, saranno effettuati dei ricalcoli sugli stipendi che dovranno subire un’indicizzazione. L’evento è sicuramente uno degli effetti positivi dell’inflazione dell’anno precedente e che è in corso ancora adesso.
Per questo motivo nel mese di luglio 2023 sarà possibile assistere ad un aumento sullo stipendio che per alcuni partirà da 100 euro e per altri arriverà a 300.
Molti contratti infatti sono stati rinnovati: mercoledì 21 giugno, ad esempio, è arrivata la firma sull’accordo per il Contratto collettivo nazionale di lavoro del legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi forestali, scaduto il 31 dicembre 2022.
Ciò comporta il coinvolgimento di moltissimi soggetti: circa 250 mila e sono coloro che lavorano nel settore del legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi forestali. L’accordo prevede il ricalcolo economico, reso necessario a causa dell’inflazione.
Aumento stipendi: fino a quanto in più in busta paga?
Vediamo di quanto aumenterà lo stipendio dopo l’aggiustamento contrattuale che spetterà a seguito dei nuovi accordi per i lavoratori. I rinnovi prevedono:
- un incremento del 7,3% sui minimi fin da subito, consentendo così a un operaio di V livello di godere di un incremento lordo di 143 euro. Per il livello base l’incremento è di 102,20 euro, mentre per il livello medio di 136,95 euro;
- per arrivare all’8,7% dell’intera inflazione accertata nel 2023, viene poi previsto un bonus una tantum di 300 euro lordi (uguale per tutti) che verrà accreditato con la busta paga di luglio. Altri 300 euro saranno poi accreditati a marzo 2024, così da andare oltre all’inflazione del 2023 e garantendo così anche il principio della “produttività di settore”.
Non è del tutto da escludere la possibilità che ci potranno essere dei nuovi aumenti contrattuali, come già accaduto per il CCNL dei metalmeccanici. Nei prossimi mesi infatti potrebbero arrivare dei nuovi aggiustamenti contrattuali.