Gli stipendi potrebbero aumentare dal 2024. Con l’approvazione della delega fiscale da parte del Parlamento, cambia la tassazione. Il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato ancora una volta che nelle intenzioni dell’esecutivo c’è quella di aumentare le aliquote Irpef da quattro a tre “per poi arrivare gradualmente verso la flat tax”, rispettando però la progressività richiesta dalla Costituzione. La legge delega ha fissato gli obiettivi della riforma fiscale, senza portare oneri aggiuntivi per le finanze pubbliche né aggravi della pressione fiscale.



Lo scopo è quello di rivedere le esenzioni fiscali, che in totale costano 165 miliardi. Dunque i primi interventi dovrebbero arrivare già con la prossima legge di Bilancio. Gli occhi sono puntati sulla Nadef che è prevista per fine settembre. Ma cosa comporterà nella pratica la nuova delega fiscale? Come spiega Il Gazzettino, la prima misura è la riduzione delle fasce di aliquote Irpef, da quattro (23%, 25%, 35% e 43%) a tre. Si vuole estendere il primo scaglione, quello più conveniente, oggi riservato ai primi 15mila euro di reddito. Dunque ciò porterà ad una crescita della busta paga ossia ad un aumento degli stipendi.



Di quanto sarà l’aumento degli stipendi

In quanti beneficeranno della crescita della busta paga e dell’aumento degli stipendi con la nuova delega fiscale? Al momento sembra piuttosto difficile pensare a un accorpamento delle due fasce più basse (infatti la seconda con l’aliquota del 25% si applica fino a 28mila euro di reddito). Dunque si potrebbe arrivare a metà strada, ad esempio alla soglia di 25mila euro di reddito, come spiega Il Gazzettino. In questo caso il guadagno annuale in busta paga sarebbe di circa 200 euro. Nel passaggio alla Camera, nella delega fiscale sono state inserite alcune modifiche, come l’impegno a tener conto “nella revisione e riduzione dell’Irpef” anche “della composizione del nucleo familiare”. Questo prendendo “in considerazione, in particolare, i nuclei familiari in cui sia presente una persona con disabilità”. Verrà tenuto in considerazione anche il fatto di avere una casa, sia in proprietà che in affitto, oppure di aver svolto lavori per l’efficientamento energetico.



Le modifiche, se confermate, dovrebbero portare ad un ulteriore risparmio per il contribuente. Il Governo vuole poi “premiare” quelle entrate aggiuntive che arrivano durante l’anno. Per questo vuole introdurre una sola aliquota Irpef sulla tredicesima, andando così ad aumentare l’importo: l’obiettivo è portarla al 15%. Al lavoratore, su mille euro, ne rimarrebbero circa 80 in più. Lo stesso vale per i premi di produttività entro il limite di 3mila euro.