E’ senza peli sulla lingua il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, quando affronta l’argomento Insigne. A margine della presentazione a Palazzo San Giacomo per la convenzione dello stadio San Paolo, il numero uno del club campano si è rivolto così ai giornalisti che l’hanno incalzato sui numerosi temi caldi della sua squadra: “Il problema di Insigne e di Raiola non lo risolve De Laurentiis – le sue parole riportate dal Corriere dello Sport – ma lo deve risolvere prima di tutto il giocatore, che deve capire da grande cosa vuole fare. Ha sempre avuto un atteggiamento di scomodità a Napoli. Lui mi piace, mi sta molto simpatico, però ha sempre sentito scomoda la situazione napoletana. Deve stare tranquillo e diventare una persona più serena. Ma è un problema suo”. Si parla poi del futuro di Mertens e Callejon, e De Laurentiis non sembrerebbe essere pronto a ricoprire d’oro i due attaccanti: “Assolutamente non sono disposto a uno sforzo importante – spiega – se poi qualcuno vuole andare a fare le marchette in Cina perché strapagato, per vivere due o tre anni di m…. è un suo problema. Non posso considerare concorrenziale la Cina, è lontana. Se invece loro la considerano vicina, questi sono problemi loro che non mi riguardano. Nella vita bisogna scegliere se lavorare contenti e fare ciò che ti piace, oppure farlo solo per soldi. Per me i soldi sono un mezzo, non un fine. Se per loro non è così, vadano pure in Cina”.
AURELIO DE LAURENTIIS SU ANCELOTTI E KOULIBALY
Parole al miele invece nei confronti di Carlo Ancelotti, che per De Laurentiis potrebbe restare a Napoli anche dieci anni: “Ho un allenatore molto bravo, tra noi c’è un rapporto amichevole e di stima reciproca. Ho sentito e letto di tutto e di più, che io avrei litigato con lui… La realtà è che ho sempre detto che Ancelotti può restare qui anche dieci anni”. Infine un succulento retroscena di calciomercato su Koulibaly, per cui una squadra era arrivata a presentare un’offerta monstre durante la scorsa sessione di trattative: “Non bisogna mai affezionarsi – afferma – ad esempio sono rimasto affezionato a Koulibaly, ho rifiutato 105 milioni, ma arriverà un momento in cui bisognerà venderlo per forza. Ma dire che non ci siamo rafforzati in difesa non è corretto”.