Aurora Ramazzotti, ospite della trasmissione di Rai Due “Belve”, condotta da Francesca Fagnani, ha raccontato la disavventura vissuta qualche anno fa, quando era ancora minorenne e si ritrovò ricoverata in ospedale per una serata fatta di qualche eccesso di troppo: “Della droga ho molta paura, l’alcool invece l’ho sempre frequentato”, ha candidamente ammesso la figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti. Che ha poi proseguito così la sua narrazione: “Mi è successo di essere ricoverata per questo. Mia madre lo ha anche raccontato in passato, ma se vai a dire che tua figlia è andata in coma etilico, poi è logico che per due anni a seguire tua figlia è un’ubriacona”.
A “Belve” la 25enne ha pertanto riportato la sua versione dei fatti circa quanto accadde quella sera, quando rischiò la vita per avere alzato il gomito in maniera esagerata: “Devo dire che sono stata malissimo e mi hanno portato via in ambulanza. Ero minorenne, quindi mi hanno portato in pediatria. Non mi ricordo molto, ma il medico il giorno dopo mi ha detto che avevo un tasso alcolemico che un uomo adulto forse sarebbe morto. Mi disse: ‘Non so se sei una miracolata o hai il fegato di ferro'”.
AURORA RAMAZZOTTI E IL COMA ETILICO SFIORATO: LA VERSIONE DI MICHELLE HUNZIKER
Con grande sincerità e senza filtri, Aurora Ramazzotti ha svelato al pubblico televisivo di “Belve” di essere stata a un passo dal coma etilico, rischiando la vita e rimediando anche un grosso spavento. Tuttavia, la ragazza ha poi provato a smorzare i toni della vicenda, che probabilmente lei non avrebbe voluto rendere pubblica, come fece sua madre Michelle nel 2018 sulle colonne della rivista “Oggi”. In molti, infatti, ricordano quando Aurora descrisse come “difficile” il rapporto con sua mamma.
Quest’ultima, all’epoca, dichiarò: “Una sera è successo quello che noi mamme temiamo. Ero al nono mese di gravidanza di Sole e mi è arrivata la fatidica telefonata alle due e mezza di notte. Auri si era sentita male e aveva perso i sensi a causa dell’alcool. Quando sono arrivata in ospedale, era attaccata all’elettrocardiogramma e ai tubi”.