Non si placa l’emergenza incendi in Australia. Ormai da tre mesi i roghi stanno divorando senza sosta ettari di terreno, e oltre al danno ambientale va registrato un alto livello di mortalità. Sono infatti 24 le persone decedute da quando sono scoppiati i primi roghi, e centinaia invece le case e gli edifici che sono andati distrutti. “I danni sono considerevoli”, hanno fatto sapere le autorità australiane in una conferenza stampa, e il problema principale è causato dalle condizioni meteo, con un’estate a dir poco torrida. Nelle scorse ore sono stati sfiorati i 49 gradi in quel di Sydney, e i venti spirano e alimentano ancor di più le fiamme, rendendo pressoché impossibile il duro lavoro dei vigili del fuoco. “Siamo in un territorio sconosciuto – le parole di Gladys Berejiklian, premier del Nuovo Galles del Sud, fra le regioni più interessate dagli incendi – Diversi villaggi che non avevano mai conosciuto una minaccia di incendi boschivi rischiano di essere completamente annientati”.
AUSTRALIA, 100MILA PERSONE EVACUATE NEGLI ULTIMI TRE GIORNI
Nel Sud-Est è stato dichiarato lo stato di emergenza, e nella giornata di venerdì è stato dato l’ordine di evacuazione per più di 100mila persone, suddivise fra tre diversi stati. Tornando a Sydney, dove vivono 5 milioni di abitanti, e città più popolosa dell’intera Australia, i residenti devono far fronte a continue interruzioni di corrente a causa della distruzione di due sottostazioni dovute sempre agli incendi. Per provare a fronteggiare tale emergenza immane, il primo ministro Scott Morrison ha convocato tremila riservisti per una mobilitazione che non ha precedenti. Anche la regina Elisabetta II ha inviato un messaggio di cordoglio al governatore dell’Australia, affermando di essere “profondamente rattristata” e ringraziando le forze dell’ordine e i vigili del fuoco “che hanno messo le loro vite in pericolo” per aiutare la popolazione. Al momento è bruciata un’area equivalente al doppio del Belgio, ma il fumo sta coprendo una zona ben più vasta. Mobilitazione anche da parte di vip e personaggi famosi, come la cantante americana Pink, e l’attrice Nicole Kidman, che hanno donato 500mila dollari a testa in favore della causa.